Noi italiani abbiamo esportato i migliori chef in tutto il mondo. A loro il merito di aver fatto diventare l’arte culinaria un’eccellenza.

Pellegrino Artusi è entrato nella storia per aver lasciato alle generazioni presenti e future un libro “La scienza in cucina o l’arte di mangiar bene” che lo consacra “padre” della cucina italiana. Il suo ricettario ebbe una tiratura superiore a Pinocchio e I Promessi Sposi. In realtà il libro non è un mero elenco di ricette: con stile arguto Pellegrino Artusi crea un manuale socio-educativo accompagnando le deliziose ricette con spiegazioni sul valore nutritivo e con riflessioni culturali e sociali sulla buona tavola.

La gastronomia vince sulla letteratura. Ma non subito. Come ogni grande autore che si rispetti anche il Nostro stampa a sue spese il libro delle sue miscele, frutto della conoscenza acquisita nei numerosi viaggi da lui intrapresi soprattutto nel nord e nel centro Italia. La vicenda dell’Artusi si è svolta dai primi dell’Ottocento ai primi del Novecento, vivendo lo scenario dal Risorgimento al compimento dell’Unità d’Italia. Egli ha una parte importante in questa fase storica, in quanto diventa l’autore del Risorgimento gastronomico italiano, un “cantore” delle gesta italiane ai fornelli.

Nasce con lui la gastronomia italiana che si presenta come una vera rivoluzione anche dal punto di vista linguistico nel bandire i francesismi che dominavano da secoli. Artusi scrive: “Dopo l’Unità d’Italia mi sembrava logica conseguenza pensare all’unità della lingua parlata”. Aimo Moroni il più grande chef che tutti conosciamo lo definisce “Il Garibaldi della nostra cucina”, è lui che ha conquistato il nostro Paese.

Ai tardivi riconoscimenti fanno da cassa di risonanza i primi insuccessi. Ben due editori rifiutano di stampare il libro. L’illustre antropologo Paolo Mantegazza ne auspica invece il successo e l’augurio supererà ogni aspettativa. Sono le donne a decretarne il successo. Ancora oggi è in stampa a oltre cento anni di distanza. Ed è il regalo più gradito alle spose. Artusi ne curò 14 edizioni dal 1891 al 1910. Oggi si contano 111 edizioni con oltre un milione di copie vendute. Esistono traduzioni in inglese, spagnolo, tedesco, olandese, portoghese, russo. Nel 2009 Intermundia mette a disposizione le 790 ricette a “portata di telefono” tramite PHONE.

Nato a Forlimpopoli il 4 agosto 1820 era figlio di un droghiere. Passerà gli ultimi anni a Firenze. Nella casa di piazza d’Azelio muore a 90 anni Pellegrino Artusi ambasciatore del made in Italy. Il salvatore di tanti matrimoni.