In questi giorni arrivano alla nostra redazione almeno una decina di segnalazioni al giorno sui rifiuti, non riusciamo a pubblicarle tutti. Sacchetti gettati nei luoghi più impensati, discariche che si formano in pochi minuti. C’è un dato che deve far riflettere e che meglio di tante parole chiarisce la situazione, il porta a porta a Fregene è iniziato l’8 aprile 2013, il sindaco era ancora Mario Canapini. Da allora il numero dei mastelli non ritirati dalle famiglie a Fregene (quelle che quindi sono iscritte alla Tari e la pagano), è rimasto pressoché invariato: circa 600. Chiariamo bene, 600 famiglie che pagano la Tari non fanno il porta a porta perché non hanno voluto ritirare i mastelli. Qualcuno non verrà più a Fregene, ma la maggior parte di loro d’estate apre le case, se non direttamente, manda amici e parenti. Quindi ogni giorno 600 sacchetti (persone) sono alla ricerca di un luogo di “adozione” dei loro rifiuti.
Poi ci sono quelli che non pagano la tassa e che sono sconosciuti agli uffici comunali, quante famiglie saranno? Molte, qualcuna è stata individuata ma sono ancora troppo poche. Ci siamo fatti un’idea, forse sottostimata, almeno un altro migliaia di abitazioni. Sommando le due cifre arriviamo, per difetto, a 1500 famiglie, quindi almeno 1500 sacchetti che in estate finiscono per le strade.
È chiaro che in queste condizioni la battaglia è persa, non c’è storia, Guardie ambientali, Polizia locale, Carabinieri, possiamo metterci pure i Vigili del Fuoco, ma il risultato non cambia. Una valanga di sacchetti ovunque.