Non è Rio il vero nome dello stabilimento balneare sul lungomare di Levante, ma Casa Astolfi. La presenza di Elvira è dappertutto. Da perfetta padrona di casa il suo occhio è attento ad ogni minimo particolare, dalla pulizia che non tollera neanche una cicca in tutto il parcheggio, figurarsi il resto, all’accoglienza della clientela, che sa di essere trattata non solo con i riguardi dovuti all’ospite ma con tutte le attenzioni che si riservano a persone realmente benvenute.
“Il Rio non è solo opera mia ma di tutta la nostra famiglia, Stefania, Giovanni e Francesca”, puntualizza orgogliosa e consapevole dell’aiuto indispensabile di figli e nuora, senza però distrarre un attimo lo sguardo da ciò che le accade intorno. Parlarle è un’impresa, difficile starle dietro, oltre che in moto perpetuo Elvira è un continuo “ciao Giovanni”, “attento Pietro”, ben sapendo che uno è il nipote di Antonio e Lucia, l’altro il figlio di Alberto e Luisa, perché “è importante conoscere tutti i nomi dei nostri ospiti, li fa sentire a casa”.
Uno stabilimento ideale per famiglie che possono godersi il mare sapendo i figli liberi di giocare ma con delle regole da seguire, al Rio sempre rispettate anche dal bambino più scatenato: non servono grida o rimproveri, basta uno sguardo di Elvira. Pensate a tanti bambini in spiaggia, nel nuovo spazio giochi, nella piscina ad acqua salata amatissima da tutti, complice un bravissimo istruttore di nuoto per tutte le età, nella grande sala con ping-pong e giochi vari, compreso il nuovo angolo per la playstation. Eppure, nonostante questo, tutto fila talmente liscio da permettere agli adulti di leggere in totale tranquillità uno dei libri a disposizione nella libreria allestita quest’anno, cimentarsi nelle macchine per il fitness nel corner riservato, o semplicemente pranzare gustando senza fretta le fresche bontà della tavola calda. Magie del Rio. “Parlate di questo posto? Grazie a loro qui stiamo in paradiso, coccolati e senza pensieri, lo scriva”, mi “ordina” la signora Bruna, cliente fedele, mentre la sua amica Angela, di Milano, conferma sconsolata: “peccato dover andare via, qui si sta proprio bene, ci tornerò”. L’invito era gentile ma perentorio: ubbidisco. Le magie, però, non sono finite; salutati gli ospiti del giorno, sul far della sera ecco il Rio trasformarsi in un raffinata pizzeria e ristorante di pesce, perfetto per tavolate o coppie in cerca di un luogo intimo, riservato ed elegante. Un luogo non a caso scelto per molte cerimonie e feste private, dove consumare un’ottima pizza sottile e croccante grazie alle 24 ore di lievitazione e la cottura in forno a legna – da quest’anno anche a portar via – o i piatti creati e presentati con cura da Stefania con l’aiuto del fido Marco, ormai una colonna con i suoi venti anni di servizio. Una cuoca eccellente non solo del pescato freschissimo, garantito Paparella, ma di squisiti dolci con marmellate solo fatta in casa (da provare il suo cheesecake ai frutti di bosco). Linguine fiori di zucca e gamberi rossi, spaghetti pomodoro, basilico, vongole e rughetta, o con vongole e bottarga. Polpo con patate e pinoli di Fregene, moscardini fritti, pesci alla brace grigliate miste: quando le materie prime sono così buone fa bene Stefania a volerne esaltare i sapori senza ricorrere a estremismi gourmet.
Chiamatelo come volete, Rio o Casa Astolfi, questo è il risultato.