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Il giorno dopo la disgrazia sembra ancora più inquietante. La morte di Alessandro E., 11 anni, annegato ieri pomeriggio in un canale in via di Campo Salino a Maccarese, sembra un incubo dal quale non è possibile risvegliarsi. Lo si legge sui volti tirati dei genitori che questa mattina hanno accompagnato i loro bambini alla scuola di Fregene dove Alessandro frequentava la prima media. La consapevolezza che la vita è legata a un filo troppo sottile non sembra mai essere stata così evidente come questa mattina.

Il ritorno dalla scuola
Ma cerchiamo di ricostruire alla luce delle dichiarazioni rese ieri come possono essersi svolti i fatti. Alessandro viene preso a scuola dal nonno Gino Righetti che da Fregene lo porta nella sua casa di Maccarese in via di Campo Salino dove vive con la moglie Maria. I nonni abitano alle “Case Nuove” un complesso molto grande con appartamenti distribuiti su tre livelli proprio dietro alla scuola Marchiafava, la mamma Simona aveva un impegno e non era potuta andarlo a prendere. Alessandro mangia qualcosa e poi, verso le 13.30 esce di casa per giocare. Gli piace il pallone e nel grande condominio ci sono ampi spazi dove giocare. Le indicazioni dei nonni sono chiare, non bisogna uscire dal condominio, via di Campo Salino è una strada pericolosa per le auto che passano ad alta velocità e poi c’è il canale, l’incubo di tutti i genitori che vivono a Maccarese nelle sue vicinanze.

Un bambino iperattivo
Ma Alessandro è un bambino particolare, iperattivo, con qualche problema comportamentale, da tempo è seguito da alcuni assistenti che lo aiutano a controllare gli sbalzi di umore. Chi lo conosce bene dice che giocava più spesso da solo e che quindi è molto probabile che si sia allontanato verso il canale senza compagni.

L’allarme della nonna
Intorno alle 15.00 la nonna Maria non vedendolo sotto casa comincia a preoccuparsi, passano i minuti e la preoccupazione diventa panico. I vicini vengono allertati e anche alcune persone intervenute alla festa dei nonni, che si svolge all’asilo nido “L’isola che non c’è” a poche decine di metri di distanza, iniziano le ricerche.

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Il corpo nel canale
Poco dopo le 15.30 Alessandro viene avvistato da un poliziotto che abita alle Case Nuove, Christian Piccinin, che insieme a altri genitori partecipa alle ricerche. Il corpo del bambino è riverso dentro il canale che scorre parallelo a via di Campo Salino verso le Vasche di Maccarese. Christian si butta in acqua, alta in quel punto circa 3 metri, cerca di afferrare il bambino. Alla fine insieme ad altre persone riescono a recuperarlo tirandolo fuori dalle sponde viscide del canale. Cercano subito di rianimarlo, grazie all’aiuto di due educatrici dell’asilo che gli praticano il primo soccorso, Alessandra Bella e Luigina Petruzzella, ma la situazione è disperata, il bambino non dà più segni di vita.
Arriva l’ambulanza del 118, poi l’elisoccorso ma ogni prolungato tentativo risulta invano, Alessandro è morto. Intanto i vicini hanno chiuso la strada alla meno peggio per impedire il passaggio delle auto con delle sedie, arrivano a tutta velocità le volanti del Commissariato di Fiumicino che seguono le indagini, poi tutte le altre forze dell’ordine.

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La disperazione della madre
La nonna Maria che ha seguito le ricerche è distrutta dal dolore, arriva anche Simona, la mamma di Alessandro, che si sente male; la fanno sedere su una sedia al centro della strada e poi l’accompagnano su una delle ambulanze che si trovano davanti al punto del ritrovamento del corpo. Alle 17.00 l’eliambulanza riprende il volo vuota, il corpo del bambino viene adagiato dentro un’ambulanza in attesa del magistrato di turno. Alle 19.25, il furgone della polizia mortuaria porta via il corpo del bimbo diretto al Policlinico Umberto I, dove questa mattina ci sarà l’utopsia. “La scomparsa del piccolo Alessandro – ha detto il sindaco Esterino Montino, che conosce i genitori e che si recato a Maccarese – è una tragedia immane che lascia la nostra comunità senza parole e sconvolta per l’accaduto. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia, annientata da questo dolore. Conosco bene il nonno, perché da ragazzi abbiamo lavorato insieme al vivaio di Maccarese”.

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La seconda morte in un canale a Maccarese
Il 14 agosto un’altra tragedia aveva colpito Maccarese: Pietro Alberti, 50 anni, finanziere in servizio alla Guardia di Finanza di Fiumicino, nel tentativo di salvare il proprio cane, era scivolato e poi annegato in un canale di bonifica nella zona di via dell’Olmazzetto. Se la gente di Maccarese è abituata da sempre a convivere con i canali del Consorzio di Bonifica, in alcuni casi, tipo questo di via di Campo Salino nelle cui vicinanze si trova un asilo nido e tante abitazioni con bambini, forse una maggiore cautela andrebbe prevista e a prescindere dall’esito delle indagini. In particolare quel canale ha sponde particolarmente scivolose e non sarebbe facile nemmeno per un adulto riuscire a cavarsela.