A quel po’ di incuria all’italiana fa il resto il tempo inesorabile che scava rughe… e abbatte alberi. Piccolo preambolo per annunciare ciò di cui voglio brevemente parlare o meglio “denunciare”. La mia frequenza nella pineta destinata ai cani è assidua per via del “figlio di nessuno” di cui mi sono fatta carico circa 9 anni fa. Battaglia per l’assegnazione di uno spazio per i fido, battaglia contro chi sposando alla lettera le idee della selezione della specie pensava di eliminare quella canina, battaglia per ottenere i cassonetti per i rifiuti, battaglia per la pulizia della pineta ( taglio dell’lerba alta), battaglia, battaglia…per ottenere diritti sacrosanti. Ora il problema serio ed evidente è la pericolosità dei pini malati. Ogni giorno giacciono in terra rami poderosi che annunciano la caduta inesorabile e molto vicina del resto dell’albero. Il pericolo è reale ma qualcuno che coraggiosamente ha alzato la testa facendolo notare, ha ricevuto una risposta non “ufficiale”: meglio stare zitti altrimenti chiudono la pineta e noi che facciamo, ( riferito ai padroni dei cani) dove li porteremo? Situazione: fino ad ora il crollo degli alberi è avvenuto di notte ( bella fortuna!) quindi che bisogno c’è di intervenire? Deve prima succedere il “misfatto”. Tutti sanno e tutti tacciono Tutti chiudono gli occhi su ciò che può causare una disgrazia senza rimedio. Ma sempre alla ricerca di sfide ed emozioni gli Italiani pensano a chi andrà il proiettile in canna? A chi porta a passeggio il cane di notte, naturalmente. Sono aperte le scommesse” (Delfina Ducci).