La sua carrozzina seppur moderna e elettrica per tutto questo tempo non gli ha permesso di varcare la piazzola in cemento che si trovava davanti la sua abitazione. Colpa del fondo stradale dalle troppe insidie. “Ho provato ad uscire di casa una volta – raccontava Mauro circa un anno fa – ma la carrozzina è rimasta bloccata nella ghiaia”.   “Ho avuto due ictus, uno nel 2003 e l’altro nel 2004 – racconta Mauro – L’ultimo è stato quello che mi ha ridotto così. Ma non mollo, sto facendo delle terapie specifiche perché spero di tornare a camminare sulle mie gambe un giorno”. Lui che ha passato una vita nel commercio in Liguria e a Roma, a contatto con la gente, per cinque anni è stato prigioniero, non solo della sua malattia ma anche nella sua abitazione. Per fortuna che Mauro ha sempre potuto contare su una compagna eccezionale che è sempre presente e che non gli fa mancare niente. Ha 57 anni ed è arrivato a Fregene nel 2007. “Mi piacerebbe aprire un’attività commerciale a Fregene – confidava lo scorso – ma al momento è impossibile visto che non posso neanche affacciarmi fuori dalla piazzola di casa”. In tutto questo tempo è stata più volte richiesto la realizzazione di una lingua di asfalto, ma nessuno sembrava intervenire. Così due anni fa è arrivato anche l’appello di Vincenzo Bauco come Unitalsi, che non è caduto nel vuoto. È intervenuta l’amministrazione comunale, e la grande sensibilità di Franco Quadrana, dirigente dei Lavori Pubblici, ha spinto i Federici, proprietari dell’area, a intervenire. Nei giorni scorsi gli operai sono intervenuti e hanno realizzato la lingua d’asfalto richiesta. “Ci hanno messo un paio d’ore – fa notare Mauro – Questo tempo impiegato per mettere l’asfalto per me vale una vita. Finalmente posso uscire di casa in modo autonomo”. Adesso può andare a comprarsi un giornale, può recarsi al bar per un caffè o un gelato. Ha semplicemente riacquistato la dignità di uomo e il diritto di vivere. “Grazie”, ha detto salutando Mauro. I suoi occhi sono finalmente tornati a brillare.