Il piano dovrà ora seguire l’iter previsto per l’approvazione definitiva. Nella formulazione attuale, il Piano Casa si articola in 10 punti, tre dei quali ad una prima lettura appaiono di particolare rilevanza per il territorio comunale di Fiumicino: 1) estendere la possibilità di intervento di ampliamento anche a tutti gli edifici ubicati in zona agricola consentendo così di ampliare, al massimo, di soli 62 metri quadrati, una casa senza incidere sul patrimonio ambientale, ma contribuendo fattivamente alla conservazione del patrimonio edilizio contrastandone l’abbandono. 2) Escludere gli interventi sugli edifici situati in zone vincolate, salvo che gli stessi non risultino coerenti e compatibili con gli strumenti di tutela con l’ottenimento del nulla osta dell’ente preposto alla tutela. 3) Semplificare e incentivare la formazione di programmi integrati tesi al riordino delle periferie e alla riqualificazione ambientale con particolare riguardo al litorale marino per restituire la fascia costiera alla naturale fruibilità attraverso premi di cubatura fino al raddoppio di quella esistente da edificare in altro sito. Gli altri punti del piano sono: 1) Semplificare ulteriormente le procedure con l’utilizzo della Dichiarazione inizio attività (Dia) e il permesso di costruire, per gli interventi più rilevanti, accelerando l’iter amministrativo attraverso Conferenza servizi per raccogliere in un solo giorno tutti i pareri. 2) Estendere gli interventi alle zone di pregio ma escludendo dalle stesse l’applicazione della presente legge di modifica negli insediamenti urbani storici come individuati dal Ptpr, garantendo così la piena tutela e la preservazione di tutte quelle aree di valore storico. 3) Estendere gli interventi a tutti gli edifici a destinazione non residenziale dismessi favorendo la loro sostituzione attraverso la demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d’uso verso il residenziale destinandone il 30% all’housing sociale, all’edilizia universitaria e monetizzando il 30% ai comuni al di sotto dei 50mila abitanti. 4) Estendere gli interventi di ampliamento del 20% anche agli edifici di dimensioni maggiori ai 1000 metri cubi ma comunque entro un massimo di 200 metri cubi. 5) Possibilità di sostituzione di interi condomini in stato di degrado favorita con il 60% della volumetria esistente a condizione che venga mantenuta almeno il precedente numero di abitazione in capo agli attuali proprietari. 6) Per favorire l’adeguamento sismico degli edifici esistenti la legge di modifica prevede un incentivo fino al 35% della volumetria esistente. 7)  La sostituzione edilizia attraverso la demolizione e ricostruzione consentirà il rinnovo del patrimonio edilizio esistente con architettura bio sostenibile con il contenimento dei consumi energetici, materiali eco compatibili di nuova generazione evitando inoltre il consumo di ulteriore territorio. Secondo la presidente Polverini “Questo nuovo Piano Casa sarà uno strumento che potrà fornire al settore edilizio un’occasione di rilancio che si riverbererà positivamente su tutta l’economia del Lazio. Con questo piano offriamo incentivi importanti a chi adegua gli edifici agli standard di sicurezza sismica e semplifichiamo la formazione di programmi integrati tesi al riordino delle periferie e alla riqualificazione ambientale, con particolare riguardo al litorale laziale”. Pieno appoggio al piano varato dalla giunta regionale è stato subito espresso dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: “Con il nuovo Piano casa della Regione Lazio approvato dalla Giunta Polverini c’è un cambio profondo e radicale rispetto alla precedente legge” ha dichiarato sottolineando come per Roma ci sia la necessità di circa 30mila nuovi alloggi. “Quando si parla di Piano casa – ha concluso –  sentiamo ripetere la filastrocca ideologica della colata di cemento. Noi dobbiamo dire di no a questa cultura del non fare”. Un giudizio positivo è arrivato anche da Stefano Petrucci, presidente dell’Unione regionale dei costruttori edili del Lazio: “il provvedimento prevede un allargamento delle opportunità per le famiglie e le imprese anche grazie a maggiori incentivi volumetrici, e fa fare un ulteriore passo avanti sulla strada di un sempre maggiore snellimento delle procedure, richiesto con forza dalle associazioni imprenditoriali”. Per Petrucci l’importante è che ora “l’iter per l’approvazione definitiva della legge sia altrettanto rapido e che nell’ambito della discussione che seguirà sul testo approvato dalla giunta si possa ulteriormente migliorare proprio sul piano delle procedure amministrative”.
Tante anche le critiche, come quella già espressa dal Gruppo dei Verdi alla Pisana: “Sul nuovo Piano casa voluto dalla giunta Polverini i Verdi daranno battaglia in Consiglio regionale, presentando migliaia di emendamenti per fermare un’operazione che non è altro che una vera e propria legalizzazione dell’illegalità, a uso e consumo delle lobby del cemento”.