Il progetto, e le api, sono affidate alle amorevoli cure di Roman Kuttelwascher, un tecnico aeroportuale con la passione per l’apicoltura. Roman ha disposto le sue arnie nei pressi delle piste, così che le api possano andare a far provvista di polline sui fiori più vicini ma anche su quelli di tutta l’area verde che circonda la struttura. Il miele prodotto viene regolarmente sottoposto ad accurate analisi così da controllare la quantità e la tipologia di inquinanti che contiene. Questi dati permettono alla società che gestisce l’aeroporto di controllare l’impatto ambientale delle sue attività a costi contenuti e con una capillarità difficilmente raggiungibile anche dai più sofisticati sistemi elettronici. Secondo gli esperti, il miele prodotto da un alverare proviene dal polline di fiori prelevati dalle api in un raggio di 3 Km, più che sufficienti per coprire l’area occupata dall’aereoporto della Repubblica Ceca. Per produrre un chilo di miele le api devono visitare circa 3 milioni di boccioli e fare 150.000 viaggi tra il campo e l’alverare, così da raccogliere i 3 Kg di polline necessari. In questo processo gli insetti raccolgono anche gli inquinanti atmosferici che si sono depositati sui fiori, li concentrano e li rendono facilmente rilevabili attraverso le analisi del miele.
L’aeroporto di Praga non è comunque il primo ad assumere una colonia di api per il controllo dell’ambiente: il primo progetto di questo tipo risale al 1999 e fu avviato dall’aeroporto di Amburgo, in Germania, al quale si unirono presto quelli di Lubecca, Hannover, Dresda, Bonn e Norimberga. Le api non sono però sempre gradite negli aeroporti: gli sciami vaganti, che possono essere composti anche da 20 o 30.000 individui, rappresentano infatti un pericolo per gli aerei, perché possono essere risucchiati nelle turbine e causare problemi di sicurezza decisamente seri.

(fonte: http://www.focus.it/ambiente/api-operaie-aeroportuali_C12.aspx)