L’acqua è avanzata ovunque lungo la costa, ma è a  Fregene Sud, che si è registrata la situazione più grave. In questo tratto, peraltro già colpito dall’erosione che ha fatto avanzare il fronte marino di 20-30 metri nella scorsa primavera,  ha incontrato poche difficoltà a raggiungere la strada e il piazzale antistante il lungomare. Le conseguenze, oltre agli ingenti danni alle strutture balneari del tratto, si sono concretizzate nella paralisi alla viabilità e al rischio accorso alle abitazioni vicine. A questo riguardo il Presidente Balnearia Uir- Confindustria Simonetta Mancini dice “La preoccupazione degli imprenditori balneari locali è fondata, se infatti da una parte le condizioni meteo- marine straordinarie sono state causa preponderante dei disagi e dei danni, dall’altra non si può non considerare il fenomeno erosivo che dopo Fiumicino e Focene sta proseguendo il suo cammino verso il nord del Comune, e a Fregene purtroppo sta divenendo la normalità, un problema non più straordinario che richiede soluzione”.Terminata l’emergenza sarà necessaria una stima dei danni  “Questo è un aspetto da non sottovalutare – ribadisce Mancini che spiega – i danni sono stati notevoli e rischiano di minare la solidità delle aziende, sottraendo risorse economiche utili e necessarie su altri fronti, se da una parte infatti vige per le imprese l’obbligo di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi, e non escludiamo di ricorrere alla richiesta di  stato di calamità naturale per le strutture maggiormente colpite, dall’altro c’è la necessità per le aziende di ragionare nuovamente i termini e le modalità di investimento, a fronte dell’evidenza pubblica che interesserà il prossimo rinnovo del titolo e le valutazioni che verranno fatte sulle progettualità eventualmente espresse”. “Il nostro auspicio è che, data l’erosione e ciò che ne consegue purtroppo con sempre maggior frequenza, la situazione venga monitorata e che si provveda ad un intervento risolutivo, sono in ballo le sorti di questo litorale, del turismo e delle economie ad esso legate”, conclude la Balnearia Uir – Confindustria che sta valutando la situazione seguendone gli sviluppi.