Controlli anche su quel che finisce nei laghi di Brac­ciano e Trevignano. È l’effet­to dell’inchiesta sull’inquina­mento che la procura di Civi­tavecchia ha aperto dopo il susseguirsi di episodi allar­manti che si sono verificati quest’estate: sospette morie di pesci nei fiumi e le maleo­doranti chiazze avvistate in mare, soprattutto al largo di Tarquinia. La Guardia di fi­nanza ha acquisito gli atti am­ministrativi, rilasciati negli ul­timi 5 anni, riguardanti gli im­pianti di depurazione tra Ro­ma e Viterbo. Per l’indagine, quella di og­gi sarà una giornata decisiva: il procuratore Gianfranco Amendola (che ieri ha convo­cato un «vertice» nel suo uffi­cio con gli «007» delle Fiam­me Gialle e il comandante del­la Capitaneria di porto Pietro Maradei) esaminerà le anali­si, coperte dal segreto istrut­torio, che l’«Agenzia regiona­le protezione ambiente» ha svolto negli ultimi 2 mesi. Va­lutati i risultati, si deciderà se informare Regione Lazio e sindaci per modificare, in ca­so di peggioramento dei dati, le ordinanze di balneabilità delle spiagge. Ma l’obiettivo dell’inchiesta resta l’accerta­mento delle responsabilità di chi getta pesticidi in quella che il presidente Arpa Corra­do Carruba definisce «la rete dei canali agricoli, inquinati in maniera allarmante». E c’è anche la denuncia di Legambiente. Nel Lazio le «fo­ci sono da codice rosso, grave­mente ammalate in sette casi su otto», si legge in un dos­sier presentato ieri. Per Loren­zo Parlati, presidente regiona­le dell’associazione, «le situa­zioni più a rischio sono quel­le del Tevere e dell’Arrone» dove i biologi del battello «Goletta Verde» hanno regi­strato «livelli di contamina­zione microbiologica pesante­mente al di fuori dei limiti di legge». Pagelle negative an­che ai fossi Astura, Portatore, Biffi e al Rio Vaccina (tutti tra Roma e Latina) e al Fiume Marta (Viterbo). Ma le colpe dell’inquinamento? «Sono da ricondursi alla cattiva depura­zione dei corsi d’acqua – è la spiegazione di Legambiente ­dove si riversano gli scarichi delle migliaia di metri cubi di edilizia abusiva costruita nel Lazio». Inchiesta Oggi il procuratore Gianfranco Amendola avrà i risultati delle analisi sulle acque raccolte. (Il Corriere della Sera – Alessandro Fulloni)