L’altra settimana alcune persone sono entrate nella casetta dell’Oasi di Macchiagrande del WWF. Hanno prima rotto la finestra e poi rovistato ovunque mettendo tutto sottosopra. A qualche giorno di distanza sembra chiaro quello che è successo quella notte. “Sarebbe tutta colpa del gioco Pokémon GO, molto di diffuso tra giovani – afferma Riccardo Di Giuseppe, responsabile dell’Oasi – proprio alcuni ragazzi del territorio me lo hanno riferito. La Nintendo avrebbe piazzato virtualmente Pokémon in siti di interesse storico e naturalistico, monumenti e installazioni d’arte. L’Oasi di Macchiagrande è un punto d’interesse molto conosciuto nel territorio, per questo ci sono Pokémon, anche rari, ed è un punto dove ci si può rifornirei di Poké Ball. Alcuni ragazzi mi hanno spiegato che la casetta dell’Oasi è un Pokéstop: un luogo che ti permette di collezionare oggetti come uova o diverse Poké Ball per catturare più Pokémon, fondamentale per vincere. Per esempio a Fregene altri punti d’interesse sono: Villa Perugini, il Fregene Summer Festival, mentre a Maccarese la piazza e il Castello San Giorgio. Infatti alcuni ragazzi sono stati visti scavalcare recinti delle ville, giardini, proprietà private, ecc.
Che dire? Non ci sono parole! Ora anche minacce virtuali”.
Un appello al buon senso, tra la vita reale e un gioco esiste sempre un limite invalicabile: il rispetto delle regole della convivenza civile.