Capelli e tecnologia, come sono fatti i dispositivi che utilizziamo?

E’ una cosa a cui non si pensa spesso, l’interesse principale è quello di ottenere i capelli come si desiderano nel minor tempo e con la minor fatica possibili, ma come sono fatti phon, piastre e arricciacapelli?
L’estetica accattivante è solo il bell’involucro che contiene l’effettiva base e il nucleo per il funzionamento di questi piccoli elettrodomestici che, alimentati tramite corrente elettrica, ci permettono di andare ad asciugare o a modificare la piega dei capelli tramite l’utilizzo del calore prodotto dai dispositivi.

Partendo dal phon, questo strumento specifico per l’asciugatura, funziona tramite un motore elettrico che, una volta messo in funzione grazie alla corrente, si attiva convogliando l’aria che attira tramite una ventola dalla griglia posteriore attraverso una resistenza elettrica. Questa resistenza trasmette quindi il calore prodotto all’aria che l’attraversa, permettendo che questa esca scaldata dalla griglia presente sulla bocca del phon.
Per quanto possa sembrare molto più difficile di quello che in realtà è, il funzionamento è abbastanza basilare. Gli interruttori che si trovano sull’impugnatura dell’asciugacapelli, una volta premuti quando questo è collegato alla rete elettrica, avvieranno il motore facendo partire la ventola e attivando la resistenza. Per quanto riguarda la selezione della temperatura, il pulsante che viene premuto altro non è che un deviatore che incanalerà l’energia verso un circuito singolo o a doppia resistenza in base alla quantità di calore che si necessita.

Parlando invece della piastra per capelli e della piastra onde larghe, il loro funzionamento è simile ma allo stesso tempo diverso. Sempre alimentate tramite rete elettrica, sono dotate di circuiti che tramite la resistenza trasmettono il calore alle piastre soprastanti che vantano un buon potere di conduzione. Queste, rivestite in materiali che non danneggiano i capelli, andranno ad accogliere fra di loro le ciocche andandone a modificare la struttura grazie al calore. In base alla tipologia di piastra, il suo interno potrà essere dotato di una slot di memoria che andrà a salvare i dati della temperatura utilizzata, reimpostando automaticamente il circuito sull’ultima temperatura selezionata.
Di funzionamento simile anche gli arricciacapelli che, dotati di un cono o un cilindro termoconduttore rivestito in materiale delicato per i capelli, modellano la ciocca che vi si avvolge attorno grazie al calore prodotto dalla resistenza interna.

Non trovate sia interessante capire come funzionano gli oggetti che vengono utilizzati più o meno quotidianamente?