Petaloso: quando nasce una parola

Questa parola è molto interessante perché serve ad esprimere il numero di petali presenti su un fiore. Ad inventarla non è stato un maestro della lingua italiana ma un ragazzino che frequenta la terza elementare.
Sicuramente non un amante dei giri di parole che ha pensato di essere molto conciso ed efficace nella descrizione affidatagli dalla maestra. Quest’ultima è rimasta molto colpita dall’inventiva del bambino ed ha deciso di contattare l’Accademia della Crusca per avere un parere esperto ed autorevole su questo neologismo.
La risposta è arrivata, anche se difficilmente ci se lo sarebbe aspettato, e sono stati tutti molto contenti. Gli esperti, infatti, hanno riconosciuto l’interesse per questo aggettivo, specificando che è molto interessante in quanto formato da “parole molto belle per esprimere quel concetto”.
Ovviamente, però, non è ancora possibile inserirla nel dizionario e dichiararla come nuova parola. Infatti perché questo possa accadere è necessario che l’utilizzo della parola diventi comunque e colloquiale. Per questo motivo gli esperti hanno suggerito al piccolo Matteo di dedicarsi allo sviluppo di questo aggettivo, convincendo le persone ad utilizzarlo.
Quando esso sarà di uso più comune, infatti, non ci dovrebbero essere troppi intoppi per l’inserimento nel vocabolario. La maestra è rimasta molto soddisfatta di quanto accaduto perché difficilmente è possibile dare una lezione di questa portata in una classe elementare.
Ovviamente anche il piccolo allievo ed i suoi compagni hanno vissuto questa piccola esperienza con gioia e stupore e sicuramente non dimenticheranno più quanto accaduto. La lingua italiana è sempre in continuo cambiamento e non si può mai dire da dove arriverà la prossima parola. Di certo nessuno ci si aspettava che un aggettivo tanto bello e significativo potesse essere coniato da un bambino tanto piccolo. Sicuramente tutti possono dare il loro contributo a questa bellissima lingua.
Fonte: comestudiare.info