Non sempre la pillola anticoncezionale risolve

Il Dott. Garritano, nutrizionista a Roma  ci spiega come l’abuso della pillola anticoncezionale, usata comunemente come soluzione di tanti problemi delle donne legati alla salute, non tenga in debito conto i tanti effetti collaterali. Cosa c’entra un dottore nutrizionista con la pillola? Seguiteci e saprete il perché.

PILLOLA O PLACEBO?

Utilizzata dal 20% delle donne italiane, la pillola anticoncezionale è un farmaco che protegge da gravidanze indesiderate. La pillola però, viene prescritta facilmente anche perché pare che sia ideale per risolvere altri problemi come l’irregolarità del ciclo mestruale, l’acne giovanile, l’ovaio policistico, l’irsutismo, i dolori mestruali e l’edometriosi. 

La pillola si rende necessaria per sostituire gli ormoni sessuali – estrogeni e progesterone – delle donne che, fisiologicamente sono secreti a causa dello stimolo delle ovaie da parte degli ormoni FSH e LH forieri della crescita del follicolo e l’ovulazione.
Occorre comprendere qual è il percorso del ciclo mestruale che è composto da tre momenti: una fase follicolare che va dall’inizio del mestruo fino all’ovulazione dove viene secreto l’FSH che permette alle ovaie di produrre estrogeni necessari per la crescita del follicolo; una seconda fase che è quella ovulatoria; e l’ultima fase luteinica dove si forma il corpo luteo produttore del progesterone. Ed è uno degli estrogeni della prima fase (l’estradiolo) che troviamo nella pillola anticoncezionale, il cui compito è quello di inibire l’ovulazione.

PILLOLE PER TUTTE

Se la natura della pillola anticoncezionale è quella di evitare la gravidanza, si è scoperto che a molti  dei suoi componenti vengono abbinate proprietà capaci di guarire anche altri problemi delle donne come il ciclo irregolare, vari problemi ormonali e altro ancora.
Senza entrare troppo nello specifico si può affermare che non sono pochi gli effetti collaterali che sono originati dall’utilizzo della pillola.
L’aumento di peso causato da una maggior ritenzione idrica o da un malfunzionamento del metabolismo, condizionato dallo sviluppo del senso di fame, è solo una delle manifestazioni negative. Ma se questo rappresenta la punta di un iceberg devono essere opportunamente considerate altre problematiche che possono insorgere come l’aumento del livello di colesterolo che, a sua volta, altera l’equilibrio cardiovascolare che provoca aterosclerosi. I problemi sono anche epatici perché il farmaco utilizza il fegato per essere eliminato, causando un lavorio di quest’organo; inoltre, nei soggetti predisposti può rallentare la circolazione sanguigna degli arti inferiori con conseguente coagulazione di sangue con possibili rischi di una trombosi venosa.

E qui si spiega la presenza di un dottore nutrizionista che ci spiega che, al posto di ingurgitare ormoni sintetici come quelli presenti nelle pillole anticoncezionali, questi possono essere sostituiti da un’alimentazione di quantità e qualità che veda l’eliminazione dei zuccheri semplici al fine di assicurare un ideale livello di leptina capace di regolarizzare tutti gli assi ormonali senza avere alcuna conseguenza negativa e collaterale.