Perché frequentare un corso per barman? Tutti i motivi

La possibilità di coniugare la propria passione per i cocktail con la certezza di guadagnare bene, unita all’opportunità di entrare ogni sera in contatto con uomini e donne di tutte le età: sono davvero tanti i motivi per i quali un ragazzo che si sta per approcciare al mondo del lavoro può decidere di iniziare a frequentare un corso per barman. Ma non è detto che si debba essere appena usciti da scuola – che si tratti di un istituto alberghiero o di un altro indirizzo – per poter intraprendere questa strada: anche a 30 anni e oltre ci si può cimentare in un cammino che è destinato a offrire molteplici soddisfazioni.

Soddisfazioni che, come si è detto, sono anche di carattere economico: i più bravi barman nel nostro Paese riescono a guadagnare anche 400 euro in una sola sera. In altri termini, e facendo un paio di conti, lavorando solo due sere a settimana si ha la possibilità di incassare uno stipendio di 2mila euro: davvero niente male. Non bisogna dimenticare, poi, che in un lavoro di questo tipo oltre alla retribuzione che viene concessa dal datore di lavoro contano anche le mance che vengono lasciate dai clienti: arrotondare e arrivare a un bel gruzzoletto è un gioco da ragazzi. Dopo aver frequentato un corso barman, insomma, la strada per il successo è potenzialmente spianata: il che non significa che non si debba faticare per raggiungere i risultati auspicati, sia chiaro, ma semplicemente che le opzioni che possono essere valutate a quel punto sono numerose.

In giro per il mondo

Quello del barman è un lavoro ideale anche per chi ama viaggiare in giro per il mondo: in qualsiasi grande metropoli – da Milano a Parigi, da Tokyo a Londra, da San Francisco a Berlino, da New York a Madrid, da Los Angeles a Barcellona – la richiesta di maestri del cocktail è particolarmente elevata (e in contesti del genere gli stipendi lievitano in maniera vertiginosa).

La preparazione tecnica, però, è indispensabile per poter raggiungere questi risultati: una preparazione che è frutto dell’acquisizione di competenze teoriche e, ovviamente, di una solida base pratica. Proprio per questo motivo, le lezioni si svolgono – in genere – in un vero e proprio cocktail bar, in modo tale che i corsisti abbiano la possibilità di immergersi sin da subito nel contesto professionale e nell’atmosfera che li attende. 

Il programma didattico è ricco e articolato, e comprende – tra l’altro – lo studio dei dosaggi in centilitri, in grammi e in once, ma anche l’apprendimento dei modelli comportamentali che devono essere adottati al fine di sviluppare le strategie di rapporto più adeguate con la clientela. Anche lo studio delle ricette e delle attrezzature del barman è importante: così si può passare alla fase pratica, che include le tecniche di speed working. Si tratta, in sostanza, di imparare a lavorare sotto pressione e di allenare la velocità, il che vuol dire anche diventare capaci di preparare più di un cocktail nello stesso momento, prestando attenzione alle specifiche richieste e agli ordini dei clienti.