Via ferrata: tutto ciò che c’è da sapere per affrontarla

La via ferrata rappresenta il paradiso per gli escursionisti e gli arrampicatori più esperti. Si tratta di quell’agglomerato di attrezzature e strutture create ad hoc sulle pareti rocciose per fare in modo che esse possano essere affrontate in sicurezza dagli alpinisti. Le vie ferrate sono state costruite per consentire l’accessibilità alle pareti rocciose di montagna a vantaggio degli appassionati, e spesso sono state oggetto di dibattiti anche piuttosto accesi. I più intransigenti soffrono nel vedere le montagne riempite di cavi, gradini, scale e catene, ma è innegabile che tutto questo abbia portato ad una maggiore fruizione di percorsi di rara bellezza per fini escursionistici.

Così nel tempo si è sviluppata una vera e propria cultura attorno alle vie ferrate per coloro che vogliono lanciarsi alla scoperta degli itinerari di montagna più impervi. Basta consultare il sito https//www.ferrate365.it per scegliere il proprio percorso e conoscerne nel dettaglio tutte le caratteristiche. Vediamo quali sono le principali cose da sapere a riguardo.

Attrezzatura e kit necessario per le vie ferrate

Per affrontare una via ferrata, oltre ad una forma fisica adeguata e ad una predisposizione e passione per la montagna, è necessario dotarsi della corretta attrezzatura. Il più grande errore infatti sarebbe quello di sottovalutare la pericolosità della montagna, anche quella più “facile” e meno ripida. Questo è il presupposto basilare per chi intende affrontare una qualsiasi escursione, in particolar modo quelle attrezzate dalla via ferrata. 

Per scongiurare pericolose cadute non bastano solo imbragatura, spezzone di corda e moschettone. Uno spezzone di corda e un moschettone infatti, per quanto indispensabili, non basterebbero a limitare i danni dopo una caduta che su una via ferrata può essere anche di sei o sette metri.

In questi casi gioca un ruolo fondamentale il dissipatore, un marchingegno che, come suggerisce il termine stesso, serve a dissipare l’energia cinetica durante la caduta. Fino a qualche tempo fa queste attrezzature venivano utilizzate allo scopo di attutire l’attrito, grazie allo scorrimento della corda nel dissipatore che riduce la forza dell’impatto. Ma da qualche anno a questa parte sono entrati a far parte dell’utilizzo come i disspatori a strappo, che hanno l’obbiettivo di frenare l‘impatto della caduta.

Per quanto riguarda i moschettoni, va detto che per la ferrata è importante utilizzare quelli che hanno una ghiera o una leva di sicurezza in maniera che non si aprano. Questi moschettoni sono molto più grandi rispetto a quelli da arrampicata, in maniera tale che possano avere un’apertura più ampia in caso di caduta.

Oltre ai moschettoni c’è l’imbragatura, che ha il fondamentale compito di “scaricare” la forza di caduta e di permettere un atterraggio a testa in su e in una posizione consona. Le imbragature, a differenza dei moschettoni, sono le stesse che si utilizzano nell’arrampicata, e possono essere di due tipi: imbragature basse e alte. La prima ha l’attaccatura all’altezza del petto, mentre la seconda a livello del bacino.

Al giorno d’oggi si tende a preferire l’imbragatura bassa, che ha meno controindicazioni rispetto a quella alta (quest’ultima può creare pericolose compressioni sul petto).

Il livello di difficoltà di una via ferrata

Come accade nell’escursionismo classico, anche nella via ferrata la difficoltà del percorso è determinata da una scala espressa con delle lettere. Per stabilire il livello di difficoltà i parametri presi in esame sono:

  • la lunghezza del percorso
  • la verticalità
  • il tasso di preparazione fisica per affrontarlo
  • il livello di strapiombo e di esposizione nel vuoto

A seguito di questo, la difficoltà è espressa con F (facile, poco impegnativa e su sentieri segnalati), MD (media difficoltà, lunga ed esposta ma superabile con attrezzatura) TD (molto difficile, numerosi passaggi tecnici) ED (estremamente difficile).