Le sue larve attaccano le radici del mais, mentre gli insetti adulti si alimentano sia delle foglie che delle spighe, portando alla morte le piante. Nel Lazio il centro di propagazione è proprio la campagna di Maccarese dove è stato avvistato dal servizio fitosanitario regionale per la prima volta nell’agosto del 2008. “Sembra sia arrivato qui attraverso gli aerei che gravitano intorno al Leonardo da Vinci e poi si sia propagato nelle campagne circostanti”, spiega Maurizio Papa della Coldiretti. Ma ora il parassita si sta diffondendo a macchia d’olio verso nord. La Regione Lazio, dopo aver decretato come “zona infestata” buona parte del territorio del Comune di Fiumicino e quello di Roma ovest, ha varato un “programma di contenimento” con l’obiettivo di evitarne la propagazione sull’intero territorio regionale. Allarmata la Coldiretti di Roma che, temendo per il futuro dei coltivatori, lancia un appello alle istituzioni: “La Regione obbliga proprietari ed agricoltori dei terreni infestati ad alcuni provvedimenti – spiegano David Granieri e Vitangelo Tizzano, direttore e presidente di Coldiretti Roma – ovviamente non è facile fare la disinfestazione. Siamo favorevoli al trattamento attraverso l’uso di un macchinario speciale, non disponibile in zona, la cosiddetta “macchina irroratrice”, grazie alla quale è possibile distribuire l’insetticida in maniera omogenea. Ma dato l’elevato costo, circa 150mila euro a pezzo, chiediamo un supporto di tipo economico alla Regione alle aziende che poi potrebbero utilizzarlo a rotazione”.