La maxidiscarica romana avrebbe, infatti, dovuto essere chiusa il 31 dicembre per essere sostituita dal sito alternativo di Quadro Alto, attualmente di proprietà dell’imprenditore Manlio Cerroni. Tuttavia, a seguito della decisione dei magistrati di Palazzo Spada, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, commissario  delegato per il superamento dell’emergenza ambientale nel territorio della Provincia di Roma, ha disposto “la prosecuzione del servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti urbani nella discarica di Malagrotta sino al 30 giugno 2011.” Ben sei mesi più del previsto. La Prefettura, in accordo con quanto stabilito dal Governo, che ha deciso di “mantenere lo stato di emergenza ambientale per evitare interruzioni nell’attuale ciclo di smaltimento dei rifiuti”, ha spiegato che il provvedimento è stato preso per “evitare l’insorgere di gravi problemi sotto il profilo igienico-sanitario sul territorio nelle more della realizzazione delle discariche provvisorie.”
Tutto è iniziato dalla IV sezione del Consiglio di Stato che, accogliendo “l’istanza di misure cautelari provvisorie” da parte del Consorzio Laziale Rifiuti (Colari), presieduto da Manlio Cerroni (proprietario di Malagrotta del sito di Riano), ha di fatto bloccato fino al prossimo 17 gennaio, giorno in cui è prevista la discussione di merito, l’ordinanza del Tar del Lazio dello scorso novembre. Il ricorso del Colari era stato precedentemente respinto dai giudici amministrativi, i quali non avevano mancato di sottolineare che la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti “si fonda su una situazione oggettiva” per il fatto che “non risultano adottati atti di definitiva localizzazione” per i siti provvisori di smaltimento rifiuti.
Ma il Consiglio di Stato oggi ha deciso di ribaltare la sentenza, accogliendo il ricorso del Consorzio Laziale Rifiuti contro il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 22 luglio scorso che dichiarava lo stato di emergenza rifiuti nel Lazio, e la successiva ordinanza sulla necessità di realizzare un sito alternativo per lo smaltimento a Quadro Alto.
In sostanza, occorrerà attendere il prossimo 17 gennaio per sapere quale sarà la sorte della maxidiscarica di Malagrotta, ma la decisione del Consiglio di Stato con lo stop all’esproprio di Quadro Alto è già diventata oggetto di infuocate polemiche da parte di diversi esponenti politici, Verdi in prima linea. (Romatg24.it)