Ci siamo chieste innanzitutto se la persona che ha scritto l’articolo pubblicato su Fregeneonline il giorno 15 febbraio  avesse veramente preso parte al carnevale di Fregene oppure in realtà fosse stato testimone di una manifestazione svoltasi altrove. Si parla nell’articolo di “fiume umano”, di “persone mascherate e gioiose”. In realtà c’era pochissima gente, forse perché il carnevale si è svolto ovviamente in contemporanea con quello di Fiumicino, e due manifestazioni uguali a pochi chilometri di distanza tra loro disperdono anziché aggregare.  I carri erano solamente tre, e non entriamo nel merito della programmazione riguardante i mesi precedenti l’evento. Quello che ci ha colpito è stata la totale assenza di organizzazione e cura della manifestazione.La sfilata dei carri, a differenza degli altri anni, si è conclusa presso il Ministero della Difesa che, non si sa bene per quale motivo, è rimasto chiuso. Ma come si può pensare che in una giornata fredda di febbraio si possa accogliere l’arrivo, la premiazione dei carri e la festa successiva in un luogo all’aperto e senza servizi igienici? Per il freddo e la delusione in pochi si sono accorti dell’arrivo dei carri e  a nulla sono valsi gli sforzi degli animatori che con tanta buona volontà e allegria hanno cercato di rendere meno sgradevole la sosta.Per noi, abituate a festeggiare il Carnevale con i nostri bambini presso la Polisportiva, dove comunque lo spazio al chiuso ha sempre permesso di giocare e divertirsi, la sorpresa è stata una amara delusione. Ma la delusione diventa indignazione nei confronti degli organizzatori da parte di chi ha lavorato con sacrificio e passione per realizzare i carri e che non ha ricevuto alcuna gratificazione.Ci permettiamo inoltre di sottolineare che il carro ideato dalle Suore carmelitane Del Bambino Gesù è stato realizzato solo grazie all’autofinanziamento ed alla buona volontà delle mamme dei bambini della scuola materna, oltre ovviamente alla bravura delle religiose. Le Suore peraltro hanno provveduto autonomamente alla merenda per i bambini, dato che la pro loco non ha messo a disposizione il benché minimo ristoro, se non a pagamento.Per definizione la pro loco è un’associazione turistica di volontariato, senza fini di lucro,con valenza di pubblica attività sociale e con rilevanza di interesse pubblico, il cui principale obiettivo è la valorizzazione del territorio, attraverso attività finalizzate, tra l’altro, alla tutela e al miglioramento delle risorse del luogo. Siamo sicuri che i componenti di tale associazione siano a conoscenza  di tali finalità? Nutriamo forti dubbi in proposito!Ben vengano allora le iniziative di alcuni singoli che, autofinanziandosi, hanno organizzato a Fregene eventi per i bambini, dopo che le richieste  presso le autorità del luogo hanno ottenuto sempre e solo un diniego. Anzi, di fronte a queste iniziative che moltissimi hanno mostrato di gradire  (vedi Halloween fino al 2008), c’è stata l’opposizione di chi, accentratore, ha dimostrato di non gradire lo sviluppo e la successiva realizzazione delle iniziative stesse. Ma se il risultato è quello visto domenica scorsa…  A Fregene ci deve essere spazio per tutti. (Firmato, un gruppo di mamme)