Con la psicoterapeuta Rosanna Liburdi si discorrerà di processi mentali più o meno intricati, dinamiche maschili e femminili, vittime e carnefici, follia, anoressia e gelosia. Con la straordinaria partecipazione dell’attore Massimo Chiacchiararelli che leggerà brani del libro e del musicista Giuseppe Natale con la sua chitarra. Alla fine della serata aperitivo.

“Femmine che mai vorreste come amiche” è il nuovo romanzo di Manuela Minelli, con la prefazione di Cinzia Tani. Storie assai controcorrente in tempi in cui, disgraziatamente, troppi uomini ammazzano le loro donne (fidanzate, mogli, compagne, nipoti, amanti, figlie) nei modi più barbari, feroci e inconcepibili, per motivazioni che, alla fine, convergono tutte in un solo drammatico movente, l’amore malato.Storie di follia e sangue, di anoressia e pedofilia, di tradimenti e violenze sessuali, qualcuna anche surreale e poetica, con protagoniste giovani, bambine e anziane, ricche e povere, umane e non. Tutte però accomunate dalla sofferenza e dalla passione. Queste femmine che non vorreste come amiche si ribellano a tutta questa maledetta ondata di “femminicidi” e si vendicano. Dopo soprusi, violenze fisiche ma anche psicologiche, botte, tradimenti, frustrazioni, derisioni, imbracciano fucili, afferrano coltelli, usano veleni e uccidono i loro carnefici o le loro rivali o tutti e due. Qualcuna non ce la fa e riversa la violenza contro sé stessa, non muore fuori, ma dentro sì. Qualche storia è narrata in prima persona dalla vittima, che racconta con ironia, provando a far sorridere della propria morte. Altre sono cronache, narrate da una voce fuori campo, ma tutte quante mostrano una donna vittima che diviene carnefice. Anche carnefice di sé stessa. I quindici racconti si intitolano:“Mascalese Gaetana detta Tannina, ovvero un destino di vino”, “Dentro e Fuori”, “Amichette”, “Le cose spostate”, “Rugantino e le alghe”, “Sono una suora non sono una santa”, “Gala”, “Alla cacciatora”, “Yupanquita”, “Lucertola”, “La bambina di Pietra”, “Diceva Marcuse”, “Terry Tarantola”, “Difendere Emilia”, “Jawad che dà a piene mani”.