“Accetta le indicazioni contenute nel documento di analisi sulla situazione dei rifiuti nel Lazio, che precede il nuovo piano rifiuti regionale, elaborato da Confservizi Lazio il 13 u.s. alla presenza di Zingaretti e Civita? – continua la nota del Comitato – Al Marino medico vogliamo ricordare la posizione di tanti Medici, come ad esempio quelli dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment), che da anni denunciano i gravi rischi per la salute derivanti dall’inquinamento dell’aria e che da sempre sono a fianco dei comitati che contrastano l’incenerimento. Gli vogliamo ricordare le parole di un altro grande medico e scienziato, Lorenzo Tomatis, per cui e’ essenziale valutare gli effetti avversi sulla salute degli inquinanti ambientali anche a piccole, o relativamente piccole dosi, il possibile effetto additivo fra di loro, sia che agiscano contemporaneamente che a distanza di tempo. Al Marino medico inoltre vogliamo ricordare che Paul Connett non e’ solo il testimonial mondiale del percorso verso Rifiuti Zero, ma anche esponente di GAIA (Global Alliance Incinerator Alternative) che da sempre si batte contro l’incenerimento. Quale medico in piena coscienza, nel rispetto del giuramento d’Ippocrate, acconsentirebbe ad esporre i Cittadini a rischio salute ed ad effetti biologici legati ai picchi di esposizione delle polveri ultrafini, frequenti negli inceneritori, anche in quelli definiti di “nuova generazione”, polveri cosi’ piccole che nessun filtro puo’ fermare; figuriamoci cosa puo’ emettere un’anticaglia tecnologica proveniente dal secolo scorso come l’inceneritore di Malagrotta, la cui tecnologia Thermoselect e’ stata rinominata, a causa dei ripetuti incidenti, Thermodefect!. Al Marino, politico e sindaco, diciamo che sappiamo bene quanti soldi le istituzioni devono a Cerroni, ma si sta scegliendo il modo peggiore, il piu’ aberrante, per saldare questo conto, esponendo ad ulteriore rischio salute in primis i Cittadini della Valle Galeria, (altro che risanamento!), ma anche centinaia di migliaia di Cittadini che abitano molti quartieri romani nonche’ i Cittadini dei comuni limitrofi. Quando anche per assurdo, come sottoscritto da molti Medici nel documento “Inceneritori, salute pubblica ed interessi economici” del 2008, nessuno studio epidemiologico avesse evidenziato ricadute sulla salute umana, il solo fatto che gli impianti di incenerimento emettono un gran numero di inquinanti pericolosi e persistenti rende moralmente inaccettabile continuare ad esporre le popolazioni a rischi assolutamente evitabili, date le alternative concrete esistenti. Rigettiamo sin d’ora il piano rifiuti che la Regione Lazio vuole mettere in campo poiche’ assente di alcun provvedimento per la riduzione a monte dei rifiuti, che rallenta l’espansione necessaria e rapida della raccolta differenziata diluendo al 2020 il raggiungimento del 65%, che non prevede la progressiva conversione del parco TMB del Lazio al recupero di materia giustificando cosi’ il riavvio dell’inceneritore di Malagrotta e successivo ampliamento, la terza linea di incenerimento a San Vittore, il mantenimento delle due linee di incenerimento a Colleferro.  Ci si presenta al 2020, anno in cui l’europa auspica la fine dell’incenerimento di materie prime seconde, con oltre 700.000 tonn/anno di capacita’ di incenerimento, in surplus di oltre 200.000 tonn/anno rispetto alle necessita’ pianificate, a cui aggiungere le “potenzialita’” dei cementifici. Addirittura anche con un surplus di impianti TMB per la produzione di CDR/CSS, un quadro impiantistico figlio dell’attuale emergenza, della speculazione, di una incapacita’ di programmazione dettata dalla complicità”.