La multinazionale americana arriva a Fiumicino. E non all’aeroporto o nei centri commerciali limitrofi, ma proprio nel cuore della città: tra via del Faro e via Giuseppe Fontana, accanto alla sede dell’Alimar. Un ottimo segnale in un periodo di crisi come questo, se un’azienda come la multinazionale americana ha scelto questa sede non la per caso ma perché punta sullo sviluppo del territorio e sulle sue grandi potenzialità.
Vediamo i dettagli dell’operazione: il nuovo ristorante si svilupperà su una superficie coperta di 500 mq, ci saranno parcheggi interni (circa 40), più quelli esterni, darà lavoro a 40 persone, per il momento 15 di nuova formazione, gli altri già formati e all’interno del circuito McDonald’s.
In occasione dell’apertura del locale, prevista inizialmente per l’8 dicembre ma poi anticipata alla fine di novembre, il 4 novembre in Darsena si è svolto il “McItalia Job Tour’14”, l’evento itinerante di selezione del personale impiegato per le nuove aperture McDonald’s lungo tutta la penisola. La multinazionale alla fine del 2012 aveva fatto un annuncio importante: 3.000 nuovi posti di lavoro in 3 anni. Dalla data dell’annuncio a oggi ha già aperto 55 ristoranti – 18 nel 2014 – e assunto oltre 1650 persone. E per cercare queste persone, per raccontare loro cos’è McDonald’s e dare concretezza alla promessa, l’azienda ha deciso di organizzare il McItalia Job Tour.
Un segnale importante, dunque, che restituisce fiducia anche agli imprenditori locali che hanno tanti progetti ma sono intimiditi dal momento e dalle difficoltà burocratiche. Non bisogna dimenticare che tutta la zona intorno a dove McDonald’s è in procinto di aprire è oggetto di un progetto di sviluppo che potrebbe dare lavoro a 500 persone.
Presentato ormai da 15 anni da una società di Fiumicino, la “Sveta Srl”, che ha chiesto all’Enel la cessione di tutto il comparto dell’ex centrale elettrica di via del Faro 15. “L’idea è quella di rilevare tutta la ex centrale e poi di donarla al Comune – spiega uno dei titolari della Sveta – con un progetto di riqualificazione la struttura disegnata da Morandi potrebbe essere benissimo attualizzata. Pensiamo ai più moderni criteri di bioarchitettura, alle fonti rinnovabili, anche per mantenere una continuità con la destinazione precedente”.
Bisogna pensare a cosa potrebbe accadere se l’intera struttura venisse riqualificata, aperta al pubblico e collegata alle infrastrutture circostanti, l’ufficio postale, le scuole, Villa Guglielmi con il suo parco: nascerebbe un centro civico unico dalle potenzialità straordinarie. Con il raddoppio avvenuto di via del Faro, la riqualificazione di via Fiumara, si creerebbe un nuovo Polo logistico che prevede anche uffici, alberghi, servizi, parchi. Un progetto troppo importante, specie dopo lo stop del Porto turistico, per non essere avviato e incoraggiato. E nel minor tempo possibile.