Daniela Poggi, Assessore comunale alla Cultura, leggerà alcuni brani del romanzo che narra le vicende di una famiglia poco convenzionale, quella di Giose e Christian e la loro figlia Eva, e il loro rapporto d’amore, così uguale a quello di tutti coloro che amano. Il libro sarà presentato da Fabrizio Battistelli, professore ordinario di sociologia presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’università di Roma La Sapienza, e Presidente di Archivio Disarmo, Istituto di ricerche internazionali sui temi della pace, della sicurezza e della cooperazione internazionale.

È davvero un evento per il territorio ospitare una scrittrice di questo calibro, autrice di saggi, biografie, romanzi di successo internazionale tradotti in oltre 20 paesi del mondo. Mazzucco ha anche ricevuto il Premio Strega nel 2003 con “Vita” che reinventa in chiave fantastica e picaresca la vera storia di emigrazione in America del nonno paterno Diamante e dei suoi amici; il libro ha ottenuto un successo straordinario anche all’estero: in Spagna è stato decretato il miglior romanzo straniero; in Canada è Globe and Mail Book of the Year; negli Stati Uniti è stato segnalato come New York Times Book Review editor’s choice ed è incluso da Publishers Weekly tra i migliori dieci romanzi del 2004, unico non in lingua inglese.

“Sei come sei” è un romanzo incantevole, un elogio delle radici dell’amore, e tratta un argomento di grande attualità: la storia di due uomini adulti che si amano e vogliono educare insieme una bambina. Una famiglia “omosex”, insomma; sì, due genitori, non un padre e una madre, ma due adulti innamorati che vivono insieme e che hanno scelto di dedicarsi alla cura e all’educazione di un bambino.

“Potrebbero anche essere due nonni, o due zii, o due vicini di casa. Quella che chiamano figlia potrebbe anche non essere davvero figlia loro. Perché i figli sono di chi li ama e li cresce, non di chi li fa”, ha scritto Fabio Geda su La Stampa.

La bravura di Mazzucco sta nella sicurezza della sua scrittura precisa e composita con cui riesce ad affrontare qualsiasi narrazione, dalla vita di Jacopo Tintoretto o di Annemarie Schwarzenbach, o la realtà della Roma contemporanea, o le storie dell’emigrazione italiana in America, o di donne-soldato in Afghanistan come in “Limbo”. Melania ha uno sguardo caldo, avvolgente e colto verso ogni argomento che affronta. Ci ha abituati così.

Questo suo recente romanzo è una splendida lettura che riproduce la vocazione alla genitorialità riconducendola all’essenziale, nell’accudimento, nelle parole, nell’amore universale. Racconta anche e anzitutto, l’amore filiale di una figlia per ” i due genitori”. Occorre anche fare un cenno della descrizione che Melania Mazzucco fa a proposito degli incontri in Armenia con le donne che acconsentono a prestare il proprio utero. Melania narra di donne sfruttate da condizioni di bisogno e le ritrae nella loro umanità che assume maggiore apertura, fino a diventare, per la donna che diventerà la madre di Eva, “dono d’amore” verso Christian e Giose. Melania non dà giudizi, non prende posizioni, ma rispetta l’autonomia dei ruoli riproducendone le dinamiche, i sentimenti. Lo fa senza mai diventare ideologica, soltanto osservando con attenzione dal punto più esatto, come sa fare solo in grande scrittore.

di Marina Pallotta