Sottoscrivo la scelta di ‘disobbedienza’ del sindaco di Fiumicino Montino e dei sindaci di tante altre città, che col passare delle ore aumentano formando una voce unanime e compatta: i diritti costituzionali sono inviolabili.
Il mio orgoglio di cittadina italiana trova ragione nella nostra Costituzione, nata dalle ceneri di uno dei periodi più bui della storia dell’umanità.
Purtroppo c’è chi la storia non l’ha studiata o chi l’ha soltanto letta e dimenticata, così come ha fatto con la base del nostro diritto.
Sentirsi più meritevoli di tutela per il gran culo (scusate il francesismo) di essere nati in un paese civile e garante della libertà e dei diritti è lo specchio dell’ipocrisia dei tanti che fingono di preoccuparsi di ciò che accade nel mondo o che si impietosiscono di fronte alla sofferenza, purché sia a debita distanza dalla porta di casa loro.
Io sono una sognatrice e voglio ancora credere che ogni angolo del mondo possa essere la mia casa, che posso rischiare anche la vita per dare ai miei figli un’opportunità di futuro, che il colore della mia pelle valga quanto il colore dei miei occhi o dei miei capelli…. quanto l’essere bella o brutta, ironica o musona, creativa o abitudinaria.
Un paese che non dà le stesse opportunità a tutti gli esseri umani non è un paese civile.
Del resto chi siede sui banchi del Parlamento è lì perché questo paese gli ha concesso un’opportunità, nonostante qualcuno di loro non abbia l’esperienza, né le capacità, né i titoli che sarebbero auspicabili per ricoprire il ruolo.
Con lo stesso metro la loro clandestinità su quei banchi è più grave e più pericolosa di quella dei migranti, perché le conseguenze sono devastanti e ci investono tutti.
La criminalità non la si combatte negando diritti, impedendo l’iscrizione all’anagrafe o non concedendo residenze o asilo, tutt’altro. Così la si accresce, la si combatte invece creando opportunità vere, investendo sulla cultura, lo sviluppo e la crescita del Paese e non su improvvisati assistenzialismi di cittadinanza che privano della dignità del lavoro, là si combatte con maggior controllo dei territori e maggior sicurezza grazie a forze dell’ordine in numero e dotazioni adeguati.
A chi pensa di curare l’influenza con un farmaco che ti fa venire malattie peggiori, o che pensa di risolvere il problema della povertà con l’elemosina, disobbedire non è una scelta arbitraria, ma un dovere civico.
Il fai-da-te e la brama di popolarità e riscatto sociale a basso costo buoni per tutte le stagioni sono sbarcati in politica, ignari del fatto che, una volta fermati i veri motori di un Paese (cultura, ricerca e sviluppo, diritti umani, democrazia e lavoro), i primi a soccombere saranno loro.
Vorrei ricordare all’opposizione (a cui forse è sfuggito) che il tema del dl sicurezza non è generale come da loro sostenuto, ma investe le competenze dei comuni e dei sindaci e quindi strettamente connessa al loro ruolo.
La posizione di Montino è condivisa dalla maggioranza rientrando nell’indirizzo politico di questa Amministrazione, per cui il sindaco non ha agito o espresso opinioni in autonomia, ma nella consapevolezza del supporto del Consiglio così formato.
Io sto con Montino, con Lucano, con Orlando, con De Magistris, con Pizzarotti, coi sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro, Alghero e tutti i sindaci e cittadini che difendono la storia dell’Italia, la sua cultura e la sua democrazia”.

È quanto dichiarato da Paola Meloni, consigliere comunale Pd.