Se avete acquistato il film documentario Batey Fregene-Los Arados (spero vi sia piaciuto e se non l’avete ancora comprato fatelo subito) avete contribuito a finanziare il progetto microcredito Batey 2011 e guardandolo avrete sicuramente capito che la piccola scuola dei 43 bambini non è in grado di prepararli ad entrare nel mondo del lavoro. Ho proposto allora a Tomas (il professore) di “trasformare” la scuola in un centro di formazione professionale dove insegnare a lavorare con la ceramica, il legno, i colori, i materiali riciclabili. Ma non solo. Attorno al batey c’è molto terreno che potrebbe essere utilizzato per coltivare frutta e verdura da destinare al mercato locale. Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico, che permette alle persone in situazione di povertà ed emarginazione estrema di avere accesso a servizi finanziari. Secondo i dati del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite il 95% del credito complessivo erogato nel mondo arriva alla popolazione mondiale più ricca (20%). Nei Paesi in via di sviluppo, milioni di famiglie vivono con il reddito delle loro piccole attività economiche rurali ed urbane, nell’ambito di quella che è stata definita come economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario, a causa dell’inadeguatezza o assenza di garanzie reali e delle dimensioni delle microattività, ritenute troppo ridotte dalle banche tradizionali, non consente alle microimprese di svilupparsi o di liberarsi dai forti vincoli dell’usura. Il programma microcredito Update Your Mind vuole essere una vera e propria opportunità per Los Arados soprattutto per il fatto che non si tratta di un prestito bancario che deve essere restituito con un piccolo tasso d’interesse, ma un regalo, una dimostrazione di solidarietà, un tendere la mano a chi ha solo bisogno di una spinta, ma anche dimostrare che basta veramente poco per cambiare le cose. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e tra questo progetto e la sua realizzazione c’è la vendita di tutti i DVD per raggiungere la cifra sufficiente: almeno 20.000 euro. Penso a quei bidoni a scomparsa per la raccolta differenziata installati a Viale Castellammare e mai entrati in servizio e al fatto che quei soldi avrebbero potuto cambiare la vita di tante persone, anche la nostra se avessero funzionato. Ecco il punto. Il microcredito serve anche a dare dignità a quelle comunità “virtuose” che possono permettersi il lusso di gettare i soldi pubblici alla faccia di chi ne ha veramente bisogno e chissà, magari dare anche una scossa a quello strano silenzio che avvolge la nostra comunità, il nostro batey e come una nebbia ci impedisce di intravedere le vere soluzioni per investire nel nostro futuro. Per info oppure per chi volesse acquistare il film: www.manduzio.it”. (Stefano Manduzio)