Questo è il commento del gruppo consiliare Pd di Fiumicino all’indomani della decisione del Presidente del Consiglio. “E viene meno una delle bugie sulle quali AdR ha costruito un inutile castello di sabbia – continua il gruppo consiliare Pd –  Più che estendere il sedime aeroportuale è necessario potenziare l’efficienza del Leonardo Da Vinci, soprattutto ora che mancherà quella partnership pubblica sulle infrastrutture viarie e di collegamento da e con l’aeroporto. Il Pd locale, dando seguito con i fatti alle numerose battaglie pubbliche a sostegno del territorio, ribadisce il proprio no a ogni tipo di speculazione che ricada su una città che ha assistito impotente alla distruzione di realtà lavorative importanti come l’Argol e si prepara a una nuova ondata di licenziamenti, cassintegrazioni ed esternalizzazioni dei servizi ordinata da AdR, la stessa che parla di raddoppio e di 230mila nuovi posti di lavoro.  Il no alle Olimpiadi è anche una bocciatura della classe politica italiana e della logica che ha caratterizzato questi anni di malcostume di cui il centrodestra locale non è immune, affannato com’è a perpetrare logiche clientelari che hanno portato il paese dov’è. C’è bisogno di un cambiamento, di una nuova classe dirigente che oggi solo il centrosinistra può rappresentare, alla faccia degli slogan e dei proclami che per nove anni ci hanno rifilato”.  “Il no alla candidatura di Roma Capitale alle Olimpiadi del 2020, giusta o sbagliata che sia, non deve essere utilizzata come uno stratagemma o una scusa per non potenziare il Leonardo Da Vinci”. È quanto dice invece il vicepresidente del consiglio comunale di Fiumicino e responsabile organizzativo della fondazione Città Nuove di Fiumicino, Raffaello Biselli che aggiunge: “ se è vero che le Olimpiadi sarebbero state un traino per sbloccare importanti finanziamenti destinati allo sviluppo infrastrutturale dell’aeroporto e dare nuova linfa a quelle opere iniziate e mai terminate, vedi molo C, è altrettanto vero che la decisione del Governo Monti non deve in alcuna maniera riflettersi sul futuro dell’aeroporto di Fiumicino che, come ripetuto in più di un’occasione, ha bisogno di crescere per inserirsi nei grandi network mondiali. Il no ai giochi olimpici del 2020 non è una bocciatura per Roma ma un chiaro segnale lanciato dal governo centrale alla politica, che deve riscoprire il proprio ruolo di garante degli interessi della comunità bilanciandoli con quelli imprenditoriali. Oggi perdiamo un importante volano occupazionale per il nostro Paese, anche se a lungo termine visto il termine fissato per i giochi olimpici, il 2020. E una importante cartolina di tornasole per dimostrarci competitivi di fronte ai partners europei e al mondo intero. Il nostro Paese deve fare i conti con il proprio debito pubblico, ma ha anche bisogno di guardare al futuro con rinnovato ottimismo e fiducia nei propri mezzi”.