Per questo ritengo sia giusto fare il punto della situazione e dare qualche spiegazione anche su alcuni loro dubbi manifestati in merito al progetto. Da questa esperienza traggo una conclusione: tutti su un complesso che è diverso da una realtà molto “tranquilla” come quella di Fregene si sentono di dire la loro. Se c’era uno scatolone per ospitare la Conad e se c’erano delle case anonime, tali domande non me le avrebbero fatte. Partendo dalla prima domanda credo che la piazza con tutto quello che c’è attorno, abitazioni e negozi, sarà completata ed inaugurata verso aprile del 2014. Le piante che dovranno essere poste nelle aiuole, gli alberi ed il verde in senso lato, è bene che siano messe nell’autunno di quest’anno. Le molte rifiniture, le insegne, i negozi che saranno aperti completano un quadro previsionale che non è immediato. È anche giusto, a mio avviso, non bruciare l’inaugurazione con aperture di pochi negozi (i tempi tecnici degli arredi, qualche acquisto ancora da fare), con pochi residenti (per fortuna le vendite stanno andando bene visto il periodo), mostrando ambienti e spazi semivuoti, quasi metafisici. In tal senso si sta tentando di portare gestioni di bar e ristoranti di alto livello proprio per renderla “vivibile e vissuta” e per coprire il buco orario dei villeggianti che, dopo molte ore sulla spiaggia, vogliono stare in un luogo totalmente pedonale, lontano dal mare, sotto coperture telate. Le ore che dovrebbero coprire questo intervallo di tempo vanno dalle 7.00 alle 23.00 in compagnia di un buon bicchiere di vino con qualche sfizio da mettere sotto i denti e successivamente, ristorante permettendo, una buona cena sulla piazza.

Alla seconda domanda, quella dei dubbi, potrei tentare di sintetizzare il più possibile la descrizione elencando i punti salienti che si siamo posto insieme a Maria Cipriano nel progettare: 1) La rotazione a circa 30 gradi verso via della Pineta permette di avere un asse, quello della strada dei negozi che termina con la chiusura nella piccola “casa del pittore”, ben visibile per chi arriva da Roma (la visibilità è una esigenza commerciale) e orientato verso il tramonto. Lo stesso orientamento della piazza pedonale che completa tutta la parte commerciale. La strada che termina sulla piazza è caratterizzata da un lungo porticato, su ambo i lati, su cui affacciano numerosi negozi. Sopra, come gli antichi tessuti urbani, piccole e medie abitazioni daranno quella giusta vitalità anche di notte. La pedonalizzazione della piazza e della strada che parte da via della Pineta sono, a mio avviso, valori aggiunti. Potrebbe accadere che la mancanza di una concentrazione di negozi e boutique in una strada a Fregene, se tutti gli spazi commerciali fossero tutti attivi, la località marina potrebbe avere un luogo di incontro ben determinato nella sua configurazione tale da sopperire alla totale mancanza di un piccolo centro storico del luogo; 2) Le abitazioni affacciandosi su luoghi silenziosi, distanti da auto, daranno ai propri residenti il vantaggio di trovare tutto vicino casa. I bambini potranno da soli andare al centro commerciale senza il pericolo delle auto; 3) Le vele in alto, che si richiamano alle onde marine, sorreggeranno pannelli solari ed il bianco dell’intero complesso è stato ispirato ai magnifici centri marini, sulla costa della Croazia, realizzati in pietra d’Istria; 4) Le forme sulla testata delle due piccole stecche abitative e commerciali rivolta verso via della Pineta dovevano attirare l’attenzione all’automobilista distratto ricordandogli che in quel luogo ci sono negozi ed una attività commerciale; 5) La piazza che ha una grande “esedra” rivolta al tramonto dovrà essere una sorpresa per chi arriva da via della Pineta. Una “esedra” che dovrebbe accogliere un ristorante o un bar con tavoli, poltrone e sedie. Queste almeno erano le intenzioni.

Giovanni Rebecchini