Spesso noi, bibliotecarie della “Gino Pallotta”, ci incontriamo per scambiare opinioni sull’andamento della biblioteca, per aggiornarci, per decidere quali libri acquistare e per riflettere su nuove proposte verso le quali avventurarci. L’ultima riunione è stata fra le più fruttuose perchè sono nati vari progetti che cercherò di accennare in questo spazio che il direttore Fabrizio Monaco mi ha concesso. Una iniziativa molto stimolante è il “Laboratorio di Lettura”, che è stato già inaugurato con il libro “L’Estranea” (Rizzoli). Abbiamo commentato il libro in una riunione in cui ognuno ha espresso le proprie idee; poi, abbiamo invitato a Fregene l’autrice, la giornalista e scrittrice Elisabetta Rasy. Con la Rasy – che è una delle più valide esponenti della letteratura italiana contemporanea, vincitrice del Premio Grinzane Cavour 2008 per la Narrativa  è nato un bel confronto, stimolante, dialettico, che ha soddisfatto noi e lei.  Perchè un “laboratorio di lettura?” Perchè dopo anni di presentazioni di libri, di incontri con gli autori, conferenze, mostre ed altre iniziative, abbiamo avvertito la necessità di continuare a spaziare attorno al libro intraprendendo nuovi percorsi. Federica ha lanciato l’idea: raccontiamoci le emozioni, le sensazioni, le riflessioni, le idee, che fa nascere in noi, un libro. Parliamone insieme. E, se sarà possibile, confrontiamo i nostri giudizi con lo scrittore invitandolo a Fregene. Così abbiamo fatto.Come si svolge il Laboratorio? Semplice: si sceglie un libro e si legge. Poi ci si riunisce in una data stabilita e ognuno dei presenti spiega brevemente gli aspetti che più l’hanno colpito del testo, della storia, dei personaggi, dell’ambientazione. Naturalmente la critica può essere positiva o negativa, e qualsiasi opinione deve essere accettata e discussa. Poi, chi vuole, legge ad alta voce alcuni dei passi più significativi. Devo dire che quando ci siamo visti in biblioteca per commentare “L’Estranea” si è creata una atmosfera quasi magica perchè tutti hanno parlato, anche le persone meno estroverse. Forse perchè l’ambiente era spontaneo perchè c’era il desiderio di sapere veramente cosa gli altri pensassero della storia narrata da Elisabetta Rasy e che appartiene all’umanità intera. Come spiegare i comportamenti delle protagoniste del libro, la madre “la signora B” e la figlia? Ci siamo soffermati su queste due figure, così nitide eppure così diversamente interpretabili, con tesi contrapposte, tutte credibili. La figlia, tanto amorevole, eppure incapace di penetrare fino in fondo la rabbia e la desolazione materne, tanto che risulta, agli occhi della signora B, un’estranea. Ma era lei “l’estranea”? O la signora B? Oppure… Dialogando fra noi abbiamo riscoperto il gusto del confronto e, insieme, abbiamo approfondito la comprensione del testo. L’altro elemento essenziale di questi incontri, è il fatto che si stabiliscono nuovi contatti umani e si stringono amicizie. Naturalmente l’ingresso è libero, aperto a chiunque, e si può partecipare anche solo per ascoltare. Venite, provate anche voi, con noi". (di Marina Pallotta) 

Prossimi incontri:

 

9 giugno

 ore 17.30 giardino Biblioteca

 

“La solitudine dei numeri primi”, di Paolo Giordano, Mondadori

 

7 luglio

 

“Il coraggio del pettirosso”, di Maurizio Maggiani, Feltrinelli