… emerge chiaramente un cortocircuito amministrativo. Per tutta la giornata di ieri, pur di fronte ai continui allarmi della protezione civile nazionale, la bomba d’acqua che si è abbattuta sul litorale è stata presa sotto gamba. Ovunque, anche nella vicina Ostia, c’erano pattuglie della polizia locale e della protezione civile impegnate ad aiutare le persone rimaste prigioniere nelle proprie abitazioni. A Fiumicino no. Del sindaco Montino, ad eccezione di qualche comparsata sulla stampa, non c’è stata traccia. Il coordinamento comunale per le emergenze non ha funzionato. Le scuole sono state sgomberate da un dirigente che si è preso la briga di decidere mentre altri facevano scaricabarile. E di fronte al fatto compiuto l’unico gesto del sindaco Montino è stato quello di rimuovere il dirigente, al quale esprimo tutta la mia solidarietà per come ha tentato di gestire l’emergenza di ieri. Le responsabilità sono scomode e spesso come succede sempre in Italia le incapacità gestionali si scaricano agli altri. Oggi paga un dipendente comunale mentre la parte politica fa a gara ad autoincensarsi. Oggi tutti corrono a lodare un sindaco assente, una protezione civile inesistente. Si fa presto a dire tutta colpa di chi c’era prima. Ma io Montino, con gli stivali e i pantaloni inzaccherati dal fango non l’ho visto. Mentre per anni ho visto illustri rappresentanti della passata amministrazione accanto ai cittadini bisognosi per notti intere senza andare mai a dormire. E questo senza farsi fotografare in posa per strappare un trafiletto sui giornali”.