Questo riconoscimento, giunto alla VII edizione e promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, è riservato a tutte quelle aziende agricole, enti pubblici, come Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e Parchi che si sono particolarmente distinte nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, anche a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini. Il concorso-premio “Bandiera Verde Agricoltura” è nato nel 2003 su iniziativa di Marco Giardini, allora presidente della Cia della Provincia di Ancona, assieme al prof. Franco Sotte dell’Associazione A. Bartola e al preside della Facoltà di agraria di Ancona, prof. Natale Frega e da premio regionale (Marche); nell’anno 2004-2005, diventa premio interregionale, nazionale dal 2007. Così tra le venti Province, Comuni e aziende agricole è stata premiata Ortosole, un gioiello della produzione agricola del territorio, il cui valore è riconosciuto ben oltre i confini regionali. Nello stesso periodo l’azienda della famiglia Tiozzo ha anche ricevuto un altro riconoscimento, quello di “Maestri dell’Agricoltura”, con la consegna di una cornucopia di legno appositamente realizzata dall’artista Ferdinando Codognotto. Un premio che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio ha voluto donare a 66 imprenditori che si sono distinti in intraprendenza, qualità, originalità e impegno nella propria attività. Il tutto all’interno della scenografica cornice dell’Acquario romano, all’Esquilino, dove allevatori, agricoltori e persone che hanno dedicato la vita all’agricoltura hanno atteso, visibilmente emozionati, che Giorgio Tirabassi li insignisse del titolo di “Maestro dell’Agricoltura”. “Anche se un po’ in ritardo – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Valentini – con questo premio abbiamo voluto ringraziare e incentivare tutti quegli uomini e quelle donne che, con sacrificio e rinunce, hanno saputo investire in progettazione e innovazione, anche in tempi di crisi economica come quella che stiamo vivendo, contribuendo a dare impulso e lustro alle realtà imprenditoriali della nostra Regione”. Parole che sembrano scritte proprio per i Tiozzo.