Nonostante ciò, e per l’amorevole dedizione con cui la mamma l’ha sempre assistita, Paoletta ha potuto conservare una esistenza dignitosa al di là del concetto di vita attiva che gli esseri umani cosiddetti "normali" possono avere. Un sacerdote che l’ha conosciuta in questi anni amava ripetere che "Lei era una di quelle persone già sante, e a Fregene ne ho conosciute più di una, così come la madre sempre al suo fianco in tutti i momenti del suo calvario, che non avrà bisogno di alcuna purificazione e che quindi arriverà dritta filata in Paradiso". Dice invece uno dei volontari che si sono alternati in questi anni al fianco di Giovannina nell’assistere Paola: " Per me che ci sono cresciuto insieme e la ricordo  giovane e sana ragazza che lavorava presso l’ospedale San Camillo di Roma, la sua malattia e il suo continuo bisogno degli altri ha rappresentato l’insegnamento di ciò che deve essere il volontariato e cioè non comportamenti eroici fini a se stessi ma la disponibilità a compiere, meglio se volentieri, piccoli gesti, ma con costanza, di cui c’è bisogno nella vita quotidiana di chi ci vive accanto e delle esigenze dei quali spesso nemmeno ci rendiamo conto". Mercoledì 22 alle ore 14.30 alla chiesa dell’Assunta l’appuntamento per l’estremo saluto e per il rito funebre.