Il caso è scoppiato dopo che il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, ha annunciato che la società è pronta per attivare dal prossimo maggio il pagamento di 1200 chilometri di superstrade e viabilità ordinaria, secondo quanto previsto da un decreto legge pubblicato lo scorso anno. Tra i percorsi che Ciucci ha citato ci sono anche il Grande Raccordo Anulare di Roma e la Roma-Fiumicino. Anche se sembrerebbero esentati dalla tassi i pendolari.  “Bene ha fatto il presidente della Provincia Nicola Zingaretti a minacciare l’ennesimo ricorso al Tar – dicono Paolo Caliccho, Silvano Zorzi e Claudio Cutolo – E bene hanno fatto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ad allinearsi a Zingaretti per non ripetere la brutta figura fatta qualche mese fa, quando proprio grazie al ricorso presentato dal presidente della Provincia di Roma, l’Anas fu costretta a fare marcia indietro e stoppare gli aumenti istituiti su alcune tratte autostradali, due delle quali interessavano anche Fiumicino.  Accogliamo con favore le parole rilasciate dal sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, al Messaggero in edicola ieri(domenica), ricordando l’impegno che l’intero consiglio comunale, su proposta delle forze di opposizione, gli aveva demandato qualche mese fa. Auspichiamo che l’incontro di oggi pubblicizzato dal sindaco con il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Altero Matteoli, dia i frutti sperati. Partito democratico e Italia dei valori chiedono comunque l’immediata istituzione di un tavolo tecnico per comprendere le ricadute che questa tassa mascherata avrà sull’economia del nostro Comune, già provato dalla pesante crisi economica globale. E lancia un appello bipartisan a tutte le forze politiche che siedono in consiglio comunale, per avviare una serie di iniziative che possano mobilitare l’opinione pubblica e far desistere il Governo Berlusconi dall’istituire il pedaggio sulla Roma-Fiumicino”.