In un comunicato, firmato dai 10 consiglieri comunali Pdl, Massimiliano Graux, Anselmo Tomaino, William De Vecchis, Mauro Gonnelli, Roberto Sabelli, Anacleto Buggini, Ferdinando Romani, Salvatore Miele, Mauro Cicatiello, Claudio Sabbatini, affermano come “in questo contesto di crisi generale, l’edilizia aveva da sempre rappresentato un sicuro volano dell’economia locale, assicurando posti di lavoro per più di mille operatori oltre ad assicurare ai piccoli proprietari la possibilità di vedere realizzato il sogno di edificarsi una casa o ottenere la tanto sofferta concessione in sanatoria. Ad oggi però, a distanza di mesi dal nuovo mandato si sta di nuovo vivendo un blocco totale del settore, blocco non solo legato ad una forte diminuzione delle possibilità di investimento, ma imposto a causa del solito problema dell’esondazione”. A seguire la prima stoccata: “i più maliziosi tendono ad affermare che ciò serve a favorire i grandi imprenditori che cercano di frenare la  concorrenza locale, malizia  che vorremmo smentire, ma per far ciò servono atti concreti e non disparità di trattamento che in questa fase sembrano concretizzarsi”. Subito dopo ecco l’affondo non solo contro il consorzio Cirf ma anche contro il gruppo Leonardo Caltagirone: “se una parte di questa amministrazione ha deciso di favorire immediatamente lo sviluppo della piattaforma logistica, senza attendere le infrastrutture, se tale garanzia è stata estesa allo stesso Caltagirone attraverso una proroga dei tempi di scadenza della realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (quali strade, ponti e rotatorie), riteniamo doveroso avere la stessa sensibilità amministrativa nei confronti della città, non solo per scelta ma anche per dovere”. Accuse gravi, destinate ad inasprire una vertenza che a questo punto, per la rilevanza degli argomenti sollevati, difficilmente potrà ridursi ad una “verifica di maggioranza”. Poi il comunicato prosegue: Va di conseguenza immediatamente aperta una vertenza politico-istituzionale nei confronti dell’Autorita’ Portuale, dell’autorita’ di bacino e della Regione Lazio affinche’ si arrivi con estrema chiarezza a definire tempi e modalita’ di soluzione del problema “rischio idraulico”. Casualmente ogni volta che i “Grandi costruttori” palesano difficolta’ nel piazzare sul mercato il loro prodotto, le burocrazie locali e regionali si affannano  a sventolare la bandiera del rischio esondazione. Tutti hanno potuto osservare come l’inverno piu’ piovoso degli ultimi 50 anni abbia nei fatti creato grossi problemi in tutta Italia tranne che a Fiumicino. Tutti sanno che per evitare fantomatici rischi idraulici a Fiumicino basta dragare il Canale navigabile (che finalmente si farà grazie all’intervento del governo) anziche’ passare anni a spendere milioni di euro per alzare di cinquanta centimetri le banchine lungo Fiume. Tutti sanno e vedono che le deficenze infrastrutturali non sono più sostenibili.  Tutti sanno, le burocrazie scrivono, i “grandi costruttori” sono soddisfatti e i nostri concittadini soffrono….”