Uno schiaffo a quei tagli dei costi della politica che lui stesso ha annunciato in campagna elettorale. Che fosse tutta una presa in giro comincia a essere abbastanza chiaro. D’altronde che aspettarsi da chi è stato parte integrante della scandalosa macchina mangiasoldi della Regione Lazio? Eccolo qui il primo provvedimento del “predicatore” Montino: tre addetti stampa, inquadrati in categorie di altissima professionalità, che guadagnano tra i 1.700 euro e ai 2mila euro al mese. Stipendi ai quali il primo cittadino, evidentemente non contento, ha previsto un ulteriore contributo per il lavoro straordinario “da erogare mensilmente in busta paga” con un assegno che in alcuni casi supera i mille euro mensili. Tutto scritto nella delibera n. 67 del 10 luglio 2013 (in allegato). Ma Montino, evidentemente non sazio, ha deciso anche di implementare il proprio staff facendo salire sul barcone candidati trombati, figli e nipoti di attivisti. Prediligendo quindi più che il merito la vicinanza politica. E questa era la lotta al nepotismo di cui il moralizzatore Montino si sta riempiendo la bocca in questi giorni? Con questa delibera Montino si smentisce due volte, non solo non taglia i costi della politica, ma tradisce quel principio di trasparenza che l’aveva portato addirittura ad annullare il bando dei vigili urbani. Guarda caso per questi nuovi sette assunti il neo sindaco Montino non ha fatto alcun avviso pubblico. Non ha utilizzato il principio del palazzo di vetro ma li ha scelti all’interno dei fedelissimi e dei suoi candidati. Dai curricula si legge che uno di loro ha beneficiato di assunzioni dirette, pagate con i soldi pubblici, già dai tempi della giunta regionale Marrazzo, poi del capogruppo regionale Pd Montino. Ora, per non fare torto a nessuno, lo pagheranno anche i cittadini di Fiumicino. Se questo era il cambiamento che Montino voleva portare nella politica, il detto degli anziani che ‘al peggio non vi è mai fine’ rimane sempre più attuale”.

Gruppo Pdl Città di Fiumicino