I giudici hanno accolto il ricorso contro l’aumento dei pedaggi in 9 barriere autostradali del territorio romano, presentato dalla Provincia di Roma assieme a 41 comuni del territorio provinciale. Sulla stessa materia avevano presentato ricorsi autonomi il comune di Fiano Romano e la provincia di Pescara. Nell’ordinanza del Tar è spiegato che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l’utilizzo di un’infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa.
“Il provvedimento impugnato”, si legge nelle ordinanze, “per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l’utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell’infrastruttura”.
L’ordinanza è stata emessa dalla prima sezione del Tar del Lazio presieduta da Linda Sandulli. La decisione è un principio valido per l’intero territorio nazionale. I giudici, infatti, hanno sospeso l’efficacia del decreto con il quale il Presidente del Consiglio, il 25 giugno scorso, facendo seguito a quanto previsto dalla manovra, ha individuato le “stazioni di esazione” delle autostrade a pedaggio in concessione che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta dell’Anas.
Soddisfazione di Alemanno, Polverini e Zingaretti. Tra le prime reazioni alla decisione dei giudici c’è quella del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “Bene, mi fa piacere”, ha commentato, “per i tanti pendolari del Lazio che ingiustamente si erano ritrovati con l’aumento delle tariffe”. “È un importante segnale quello che viene dal Tar del Lazio che ha sospeso il decreto che disponeva gli aumenti dei pedaggi autostradali”. Lo afferma in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “Questo ci consente di rivedere il provvedimento in modo da scaricare le necessità finanziarie del governo sui margini di profitto della società autostrade e non sugli utenti e in particolare”, conclude il sindaco di Roma, “i pendolari che devono pagare quotidianamente il pedaggio”. Soddisfatto anche il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: “Abbiamo evitato l’ingiustizia che a pagare la festa fossero sempre gli stessi, e soprattutto quelli che la festa non l’hanno mai fatta”. “Soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Tar Lazio di sospendere l’attuazione della norma contenuta nella manovra finanziaria, che introduceva la possibilità di istituire un nuovo pedaggio sul tratto autostradale della Roma-Fiumicino”, commenta il Sindaco di Fiumicino, Mario Canapini la notizia appena battuta dalle agenzie di stampa di uno stop agli aumenti tariffari e ai nuovi pedaggi sul tratto autostradale che costituisce lo snodo viario più importante per l’accesso alla sua Città. “È la conferma della bontà delle argomentazioni che hanno indotto la nostra Amministrazione a costituirsi nel ricorso al TAR promosso dalla Provincia di Roma contro il provvedimento in questione, insieme peraltro ad altri 42 Comuni della provincia stessa, e che mi avevano spinto a scrivere direttamente al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e all’ANAS,  affinchè si potesse arrivare ad una soluzione concertata della questione.” “Ora più che mai – conclude Canapini  – rimango convinto che la via della concertazione, per individuare misure alternative per la copertura dei costi finalizzati al miglioramento infrastrutturale delle reti viarie, sia necessaria ed opportuna e ricordo che proprio oggi, il Consiglio Comunale di Fiumicino, con un ordine del giorno approvato all’unanimità, mi ha dato mandato per promuovere ogni iniziativa politico-istituzionale utile a tal fine”. Quanto vale l’aumento. 83 milioni di euro nel 2010 e 200 milioni nel 2011. Tanto vale l’aumento dei pedaggi autostradali scattato il primo luglio, come previsto dall’art.15 della manovra economica. A fare una stima sul valore di tale norma è stato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, in occasione di un’audizione, che ha tenuto ieri alla commissione Lavori Pubblici del Senato.