Lo stop, che pone fine a un tira e molla che dura da circa un anno, è arrivato con una nota ufficiale in commissione Ambiente della Camera. Nella nota inviata in commissione, il ministero delle Infrastrutture esprime innanzitutto una “riserva di carattere generale” alla proposta di legge, dopo di che elenca i motivi della contrarietà. La prima “osservazione” di Matteoli è che c’è tuttora “la necessità di mantenere in seno allo Stato le competenze riferite alla gestione della rete viaria (esempio reti Ten) che, per caratteristiche e funzionalità, non può essere devoluta a una società strutturata su base regionale con composizione azionaria ripartita per regioni, portatrici di interessi che si sviluppano in ambiti territoriali definiti”. Poi c’è “l’esigenza di assicurare una attività omogenea in materia di viabilità, avendo riguardo agli interessi della collettività nazionale” anche perchè “il trasferimento delle scelte operative di gestione della rete nazionale da parte di una società strutturata su base regionale potrebbe non comportare una adeguata ed uniforme gestione delle tratte stradali ricadenti nei diversi ambiti territoriali”. Nella nota si osserva anche che la legge non sarebbe coerente con quella parte del federalismo fiscale che riguarda le “misure di rimozione degli squilibri”, anche infrastrutturali, e il cui decreto attuativo è stato approvato appena due settimane fa in Parlamento. La nota va oltre e contesta il “criterio di ripartizione per quote basato sul numero delle immatricolazioni dei veicoli che non sembra possa ritenersi appropriato in quanto non è di per sé indicativo dell’attività di gestione delle infrastrutture stradali e sarebbe naturalmente fonte di sperequazione”. Insomma, niente pedaggio sul Grande Raccordo Anulare né sulla Roma Fiumicino.  Soddisfatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha ringraziato il ministro Altero Matteoli per la decisione di bocciare la proposta di legge “Questo è un passaggio importante per il quale ci siamo sempre battuti nel rispetto dell’interesse non solo della Capitale ma di quanti utilizzano il Raccordo come arteria di grande viabilità e di collegamento con la rete nazionale”, ha detto Alemanno.