Il Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord condivide appieno la presa di posizione del Comune di Ladispoli riguardo ai disagi provocati ad una parte della popolazione dal ronzio dell’elettromotrice lasciata spesso accesa nella notte nella stazione della cittadina. “Abbiamo già più volte affrontato la questione, così come più volte abbiamo segnalato il disagio dei cittadini di Maccarese che subiscono a pochi metri da casa lavori notturni svolti da materiale pesante, il quale ha infine portato ad un esposto in Procura da parte dei medesimi; in tutti e due i casi ci è stato risposto che la situazione era di breve durata e presto sarebbe stata superata”.

“Sappiamo che a causa dell’abbandono nella notte da parte di Trenitalia oltre che di RFI della stazione di Ladispoli c’è un giustificato timore di danni al mezzo – proseguono dal Comitato – ma siamo certi che si troverà una modalità per salvaguardare le due esigenze senza peggiorare i livelli di servizio che hanno faticosamente raggiunto la sufficienza dopo anni di nostre battaglie. Da parte nostra siamo a completa disposizione delle Ferrovie e della Regione per valutare le possibili soluzioni nell’immediato, pur essendo convinti che non è possibile che la principale stazione intermedia della linea non sia utilizzabile per il ricovero del materiale rotabile (che anzi a nostro avviso dovrebbe aumentare in vista di un necessario ulteriore sviluppo del servizio), così come non è possibile che gli abitanti di Maccarese siano soggetti a periodici ‘martellamenti’ notturni”.

E da parte dei pendolari aumentano anche le preoccupazioni anche per il prosieguo dei lavori di restyling della stazione di Ladispoli (che così come per le altre già in corso o terminate si stanno protraendo ben oltre i termini previsti) quando ad essere interessati saranno i marciapiedi ”più critici” per l’esercizio, laddove si effettuano le inversioni di marcia (il binario 1 non è utilizzabile, ricordano al Comitato, a questo scopo, in quanto manca, nonostante le ripetute richieste anche dell’Osservatorio Regionale sui Trasporti, uno scambio che consenta di ritornare verso Roma). “Non abbiamo avuto alcuna comunicazione riguardo a quali misure di mitigazione dei disagi saranno affrontante – dice Andrea Ricci, presidente del Comitato – e non sarebbe la prima volta (Ostiense docet) che dimostriamo che con una diversa programmazione questi potevano essere minori”.
Con la speranza, dicono al Comitato, che i lavori siano eseguiti a regola d’arte come sembra non essere avvenuto nella pur bella stazione rinnovata di Tarquinia che mostra già segni di degrado.