Acqua con il contagocce. Uno dei titoli per racchiudere l’estate 2016 di Fregene potrebbe essere questo. Specialmente durante i fine settimana dai rubinetti delle abitazioni l’acqua fatica a scendere con evidenti e irritanti disagi per tutti, residenti e vacanzieri. È impensabile che un centro balneare come questo, a pochi chilometri dalla capitale, debba subire certi disservizi. Con il passare dei giorni la situazione è forse peggiorata, alla nostra redazione le lamentele sono state continue. Le associazioni “Vivere Fregene”, “Confcommercio Fiumicino” e “Nuovo Comitato Cittadino di Fregene”, come abbiamo scritto settimane fa, hanno dato inizio a una raccolta firme per chiedere all’Acea di regolarizzare il flusso dell’acqua: “Si deve provvedere il prima possibile – dicono gli organizzatori – Da parte nostra abbiamo già presentato un esposto al comune di Fiumicino e ai Carabinieri. Le firme raccolte hanno superato quota mille, ora le invieremo a tutti gli Enti territoriali interessati e anche alla Procura della Repubblica di Civitavecchia”.
Oltre alla scarsa pressione dell’acqua che mette in difficoltà i cittadini anche nel farsi una doccia, fa scalpore il fatto che contemporaneamente continuano ad allagarsi le strade a causa delle rotture idriche. “Una situazione paradossale, da un lato nelle case non c’è abbastanza pressione e l’acqua non arriva, poi esci per le strade e trovi i fiumi targati da Acea, sembra anche una presa in giro – dicono le associazioni – senza dimenticare che in molti punti in cui si verificano le perdite vengono messe delle transenne a protezione di voragini, tombini aperti, che poi spariscono lasciando senza protezione né segnalazioni molti casi di pericolo”.