È iniziato il taglio delle piante secolari che si sono seccate improvvisamente nella pineta di Fregene. Ieri mattina la ditta incaricata dal Comune degli abbattimenti, la “Fratelli Paglialunga”, ha tagliato i primi 3 esemplari alti una ventina di metri.
Sono una decina nella zona del “Parco Federico Fellini” gli alberi da eliminare, secchi dalla fine dell’estate e colpiti con ogni probabilità da un blastofago che rischia di propagarsi al resto delle piante.
Era stato il responsabile del servizio comunale all’Ambiente, Claudio Cinti, ad accorgersi durante un sopralluogo del pericolo. Inevitabile l’abbattimento delle alberature essiccate, anche per la sicurezza pubblica visto che si trovano lungo il sentiero pedonale e non lontane dalle aree giochi per bambini. Ai tagli seguiranno in primavera degli interventi di disinfestazione continua.
Un recente studio scientifico del laboratorio di Dendrologia dell’Università della Tuscia di Viterbo ha dimostrato che la pineta di Fregene, voluta nel 1966 da papa Clemente IX, è un vero e proprio “monumento naturale”. Gli studiosi l’hanno collocata per la sua longevità al primo posto tra le pinete del Mediterraneo. Se il pino domestico ha in genere una età compresa tra i 100 e i 150 anni, il caso di Fregene costituisce un limite massimo visto che molti dei suoi pini raggiungono i 200 anni.
“Una pineta meravigliosa che però ha bisogno di grandi cure – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Roberto Cini – servono tagli programmati e ripiantumazioni continue. Nel giro di alcuni anni, grazie anche ai fondi regionali, procederemo al rinnovamento degli alberi più a rischio”.