I due pini caduti lo scorso lunedì all’interno del Parco Fellini erano proprio inseriti nella lista nera redatta dall’agronomo. “Quello più a rischio era il numero 57 – spiega Marco Andrielli – era da abbattere così come avevamo verificato con le prove di trazione che si fanno sul tronco per verificarne la stabilità. Quello vicino, invece, il 58, dovevamo solo potarlo, ma il primo precipitando si è portato dietro l’altro con un effetto domino”. Allora ci si chiede perché non si è intervenuti per garantire la pubblica sicurezza, visto che le alberature si trovavano praticamente a ridosso di viale della Pineta e che si sono schiantate nel vialetto interno principale. “Il piano di messa in sicurezza dell’area – risponde l’assessore comunale all’Ambiente Roberto Cini − prevedeva il taglio di 40 pini in seguito ripiantumati e di alcune potature. Di questi una metà sono stati già tagliati, poi abbiamo rallentato perché in seguito ad un esposto ricevuto il Corpo Forestale dello Stato ha avviato una verifica della procedura. Trattandosi di interventi di ‘somma urgenza’ è stata sufficiente una relazione consegnata alla Commissione Riserva, ora entro la fine di novembre ripartiremo con tagli e potature”. “Per mettere davvero in sicurezza l’intera pineta − dice Giovanni Bandiera, presidente della Pro Loco − servirebbero altre risorse. Una verifica effettiva di tutte le alberature, non solo quelle più vicine alle strade, con interventi mirati. E soprattutto cura e manutenzione continua di questo meraviglioso monumento naturale”.