A Fregene è la bici il mezzo più gettonato, specialmente nel periodo estivo. Da sempre l’opera più richiesta è una pista ciclabile. Meglio ancora una rete di interconnessione con le altre località del Comune. Ma per vederla realizzata serve una pianificazione e dei lavori ben strutturati. In certi contesti si tende a far confluire su una infrastruttura comune pedoni e ciclisti, mantenendo un buon grado di protezione rispetto al traffico motorizzato. È il caso di percorsi inseriti in aree verdi in cui non è consentito l’accesso ai veicoli a motore, con uso prevalentemente ricreativo, ed anche gli itinerari cicloturistici, per esempio su argini di fiumi e valli, sono di questo tipo. Tali percorsi si riscontrano anche in ambito urbano, per motivi di spazio insufficiente alla separazione. Potrebbe essere il caso di Fregene, vista la conformazione delle sedi stradali e in attesa della realizzazione di una adeguata pista ciclabile. Ma qui il traffico sarebbe misto e la via più indicata potrebbe essere viale Nettuno. L’idea, lanciata da alcuni residenti, è quella di realizzare un percorso ciclabile protetto attraverso un tragitto colorato sull’asfalto e con la diminuzione del limite di velocità per i mezzi da 50 a 30 km/h. Il progetto ipotizza anche l’istituzione in un tratto della via di senso unico per garantire una maggiore sicurezza ai ciclisti. “Potrebbe essere una giusta soluzione – dice Erminio Carniel – In questo modo il traffico veicolare sarebbe più fluido e i ciclisti potrebbero avere il loro spazio senza correre rischi”. Percorsi simili, del resto, sono stati adottati oltre che nelle maggiori città europee, come Vienna, anche in molti altri Comuni italiani.