La realtà non è mai stata così spettacolare. Qualunque banalità viene trasformata in un grande evento. Nessuno si accontenta più di niente. Nessuno si accontenta della realtà così come è. E forse abbiamo ragione. Ma la realtà è troppo difficile da cambiare, quindi facciamo prima a migliorarla con effetti speciali. Con tutti gli effetti speciali la realtà, in realtà, rimane misera come prima, ma a noi, ubriachi di bugie, ogni volta che la guardiamo… ci sembra di vedere Sanremo. È così che nascono i reality! È così che nasce il telefonino esibizionista… che ha la custodia a forma di perizoma perché quando squilla si alza per ballare il samba e c’ha tutto il culo di fuori. L’automobile egocentrica… in mezzo al traffico esiste solo lei. La lavatrice taciturna… si lava un carico di panni da venti chili… senza lamentarsi, neanche una parola. L’aspirapolvere che se la tira… d’altra parte come se la tira l’aspirapolvere non se la può tirare nessuno. Il telepass opportunista… si alza solo se gli conviene… mica è scemo! Per paura di non accontentare noi stessi e gli altri spendiamo tutte le nostre energie alla ricerca degli effetti speciali. Non ci bastano più i colpi di sole… dal nostro parrucchiere ormai pretendiamo proprio le strisce pedonali… forse anche per evitare che ci parcheggino sui capelli. Non ci basta più il servizio di “richiamata su occupato”: se l’utente selezionato è già impegnato in un’altra conversazione possiamo massacrarlo inviandogli decine di SMS a freccetta o a pallottola, e se non basta:un MMS a ventosa da spedirgli direttamente sulle palle. Vivere senza confini! Ecco questo è il punto… Mettiamoceli due confini! Tratto da “Poche idee ma molto confuse” il Recital ”Poche idee e basta”, mantiene il contenuto dello spettacolo stesso, che continua nonostante sia passato del tempo, a rimanere di un’attualità disarmante e quindi di una comicità ancora molto fresca e nella quale ci si identifica senza accorgersene. Infatti si continua a ridere. Molto. “Mi dispiace che lo spettacolo sia ancora così godibile. Avrei preferito che ce lo fossimo lasciati alle spalle, dietro di noi. Come qualcosa di ormai lontano. In questo caso saremmo cresciuti, saremmo più liberi. Saremmo più vicini a quello che siamo veramente. E quindi saremmo anche meno incazzati, meno cattivi, meno finti. Forse ci accontenteremmo di avere delle unghie normali. Non delle unghie (finte) di calcestruzzo quadrangolari talmente larghe e lunghe che dentro ci potrebbe crescere una pineta; e talmente forti che ci potremmo mettere la spesa: due kili di mele nel medio, quattro fettine nell’indice, tre kiwi nell’anulare, un limone nel mignolo e nel pollice le sigarette. Altro che carrello … !” (Cinzia Leone). Teatro Traiano è in via del Serbatoio, 24 -00054- Fiumicino. Tel. 06.6507097 – www.teatrotraiano.it.