“Problemi logistici”, a detta degli stessi agenti di via Bagnoli, avrebbero causato il temporaneo stop dei servizi di polizia a Fregene, solitamente garantiti tutti i giorni fino alle 13, sabato e domenica esclusi, mentre da Fiumicino hanno precisato che si è trattato di un imprevisto, un agente malato. Tanto è bastato a provocare la chiusura del posto di via Bagnoli vista la mancanza di personale. Infatti, dei tre agenti assegnati a Fregene ne sono rimasti due, mentre il terzo sarebbe stato precettato dal commissariato di Fiumicino. Una decisione, quest’ultima, giudicata “singolare” da parte del segretario nazionale dell’U.S.P. (Unione Sindacale di Polizia) Angelo Pellegrini, visto che il commissariato di via Portuense ha in organico “oltre 40 Uff. di P.G., circostanza questa che non possono vantare neanche i maggiori Commissariati di Roma. La natura di tale provvedimento non appare quindi altrimenti comprensibile se non finalizzata a sollevare altri dipendenti dalle turnazioni in quinta”. In una nota Pellegrini polemizza inoltre contro l’eventualità, rilanciata sui giornali nei giorni scorsi, della chiusura definitiva del posto di Polizia di Fregene al quale, secondo i rapporti di via Portuense, negli ultimi sei mesi sarebbero state presentate solo 16 denunce. “Si ignora chi abbia fornito tali false informazioni di comodo circa l’entità delle denunce  – si legge nella nota – ritenendo in merito auspicabile una rapida indagine ministeriale, in quanto a noi risulta tutt’altro, come ad esempio l’intenzione nemmeno troppo velata da parte di alcuni di giungere alla definitiva chiusura del Posto di Polizia di Fregene e dell’archivio ivi presente, nonostante la necessità di mantenere nel territorio un Presidio di Polizia che riscuote enorme consenso tra i cittadini del luogo, stante la crescita costante dei reati e delle situazioni di illegalità connesse”.