È in marmo ed è risalente alla fine del I sec. A.C. e gli inizi del I sec. D.C. La scoperta è avvenuta a dicembre dello scorso anno, durante i lavori di scavo preventivi per un progetto edilizio nella località di Aranova nei pressi di Via Luchini. La testa caratterizzata da un’elaborata capigliatura a trecce, è inquadrabile in un orizzonte cronologico di piena epoca augustea, probabilmente negli anni della realizzazione dei rilievi dell’Ara Pacis. La capigliatura, l’inclinazione ed i lineamenti del volto, propriamente ritrattistici, rimandano alle caratteristiche rappresentative di Giulia, figlia dell’Imperatore romano Augusto. La testa è stata ritrovata, abbastanza in superficie, all’interno di quella che doveva essere una monumentale villa romana, unica testimonianza di “residenza imperiale sul litorale”, nei locali che fungevano da magazzino per la conservazione del cibo. Sepolta sotto una zolla di terra la testa è stata portata nei laboratori di restauro del Museo Etrusco di Villa Giulia, per poterne studiare dettagliatamente l’origine. Ad illustrare ai ragazzi della Scuola Media, radunatisi in Aula Magna, il progetto di ritrovamento e studio archeologico sono stati il dott. Maurizio Pellegrini, Responsabile dei Servizi Educativi della Soprintendenza e la dott.ssa Daniela Rizzo per il Ministero per i Beni Culturali, insieme con il Sindaco Mario Canapini ed il Dirigente dell’Area Pianificazione del Territorio arch. Patrizia Di Nola e l’Assessore alla Scuola e Cultura Giovanna Onorati. “Il ritrovamento della testa marmorea di Giulia costituisce una importante testimonianza dell’immenso patrimonio culturale e artistico presente nel Comune di Fiumicino – dice il Sindaco di Fiumicino Mario Canapini – L’iniziativa realizzata con la collaborazione della Soprintendenza e del Ministero per i Beni Culturali è nata per far conoscere e studiare ai giovani il territorio in cui vivono con le sue ricchezze storiche ed archeologiche. L’Amministrazione Comunale è particolarmente interessata a gettare le basi per un percorso futuro di collaborazione affinché si individui insieme un’area espositiva per creare un museo archeologico, nel quale possano essere esposti gli innumerevoli reperti rinvenuti nel nostro territorio”.