“Abito a Fregene da oltre trent’anni e mi rammarica il fatto di dover constatare che questo posto peggiora di giorno in giorno. La località di adesso è ben diversa da quella che mi accolse, specialmente la zona Sud”. È delusa Nicoletta Paternoster e ne ha tutte le ragioni: a 87 anni è costretta a vivere un disagio quotidiano in un quadrante di Fregene dimenticato da tutti. Nonostante slogan e proclami per sbloccare uno stallo ormai decennale, nell’ex “Zona Sapi” niente è davvero cambiato.

“Eppure – dice Nicoletta, che risiede in via Rio Marina – paghiamo le stesse tasse degli abitanti di Fregene Nord”.

Le difficoltà che si incontrano quotidianamente sono tante, non si riesce nemmeno a uscire di casa per fare la spesa. “Viviamo in una zona – aggiunge Luisa Giulianelli, altra residente – in cui non ci sono supermercati e quelle pochissime attività commerciali che abbiamo vicino spesso non assecondano le nostre esigenze”.

Nicoletta Paternoster è costretta a camminare con una stampella, non può guidare l’auto e, viste le condizioni delle strade, le risulta impossibile andare in bici e anche a piedi. Tra l’altro a causa di un tratto di marciapiede disconnesso a metà luglio è caduta in viale Castellammare, nel tratto tra via Bonaria e via Lerici. Per fortuna non ha avuto conseguenze serie, solo qualche ematoma.

“Potrei andare con il triciclo elettrico – aggiunge Nicoletta – ma sarei costretta non solo a transitare su strade piene di crateri con il rischio di ribaltarmi, ma anche a percorrere viale Castellammare che sembra sempre più una pista di Formula Uno. Anche perché la conformazione degli pseudo marciapiedi della zona Sud del viale principale costringe a passare sull’asfalto, a pochi centimetri di distanza dalle auto che sfrecciano. È davvero difficile vivere così”.

Se l’apertura di un nuovo supermercato è una scelta che ricade esclusivamente sui privati, spetta invece all’Amministrazione comunale risolvere l’incompiuta Fregene Sud.

“Capiamo benissimo – dicono Nicoletta e Luisa – che le istituzioni non hanno competenze per le aperture di negozi, però il Comune di Fiumicino potrebbe prevedere almeno dei collegamenti, una navetta che colleghi le nostre strade con il cuore pulsante del commercio di Fregene, in modo da poterci permettere almeno di andare a fare la spesa. Perché attualmente è veramente difficile anche comprare solamente una rosetta o un filone di pane”.

Nicoletta Paternoster a ottantasette anni non sta chiedendo la luna e neanche opere faraoniche, semplicemente non vorrebbe essere prigioniera in casa.