Un piano di lotta nazionale simile a quello attuato contro il Cinipide del castagno,l’attivazione di centri che moltiplicano e diffondono l’antagonista naturale presente da quasi un anno in Sicilia, adeguate azioni e informazioni per fare conoscere l’utilità Agro Ambientale dell’eucaliptus. Lo richiedono ai Ministeri e alle Regioni competenti i Presidenti della Fai e dell’Unaapi  che hanno siglato un documento congiunto, documentando la gravità della situazione e prospettando gli interventi da adottare per salvaguardare una fonte mellifera di fondamentale importanza per l’apicoltura italiana. Sono 60.000 ettari di eucaliptus presenti in Italia , diffusi in particolare sui territori di Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, ma anche in Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abbruzzo e Molise. La perdita di questa essenza botanica, oltre a causare gravissimi danni alle produzioni apistiche, mette in pericolo molteplici produzioni agricole a partire da quelle agrumicole che si giovano della funzione di frangivento dei filari di eucaliptus, compromettendo gli assetti paesaggistici e le pratiche di gestione idrogeologica in uso nel nostro Paese fin dagli anni ‘30 . Visto l’interesse che la questione assume per l’intera apicoltura nazionale la Fai e Unaapi hanno adottato una posizione comune che è stata rappresentata ai Ministeri dell’Agricoltura, della Salute, dell’Ambiente e alla Conferenza delle Regioni.