“In Sardegna, nel meridione e anche nel Lazio è una vera strage. È giunto il momento di avviare le procedure per l’introduzione dell’antagonista: bliteus psillaephagus, come già fatto in California – fa notare Bortolin –  Nel frattempo, è emersa, durante un lungo lavoro di ricerca che ha preso buona parte del mese di dicembre, la possibilità di utilizzare in un primo momento 2 insetti già presenti in Italia al bioplanet di Cesena, azienda che alleva acari utili a controllare gli organismi dannosi per le produzioni vegetali. Si tratta di lotta biologica, un metodo in tutto e per tutto naturale. Ovvero: anthocoris neroralis e crysoperla carnea. L’ università di Berkeley in California aveva considerato anche l’utilizzo di questi antagonisti, ma aveva però stabilito che il più efficace antagonista era l’insetto australian: bliteus psillaephagus. È un problema veramente complesso perchè da contatti emersi con la bioplanet bisogna operare per una legge del ‘97 secondo la seguente procedura: l’università deve presiedere all’operazione d’ importazione, fare le opportune verifiche, dare le direttive ad una azienda privata (biofabbriche, tipo bioplanet) per l’allevamento e poi la diffusione nel territorio. Comunque, stiamo chiedendo che una parte di queste procedure venga superata, tenendo conto delle sperimentazioni realizzate a Berkeley. Si tratta infatti di un innocuo insetto di 2 mm. Bisogna dare ampio spazio a questo allarme che ha invaso Sardegna, Sicilia , Basilicata, Calabria, Campania e Lazio”.