E’ il caso del terreno che fa parte dell’ex pensione Cervia, ormai
chiusa da diversi anni, lasciato incolto
dalla fine dell’attività, dove la proprietà non ha ancora provveduto all’abbattimento
di un esemplare completamente essiccato dall’attacco del parassita, e questo
nonostante la presenza nelle immediate vicinanze di due palme ancora sane che
un immediato intervento potrebbe ancora salvare, oltre a evitare la propagazione del contagio nella zona circostante.