Bilanci e prospettive nella nostra cittadina. Come al solito in campagna elettorale si sente e si vede fare di tutto (in amore, guerra ed “elezioni”, verrebbe da aggiungere, tutto è lecito) inoltre spesso sui manifesti elettorali o siti web appaiono soggetti politicamente sconosciuti che si improvvisano candidati. Tutti hanno un personale e lecito desiderio da realizzare, una promessa da fare ai cittadini e così si tenta il colpo per approdare in Consiglio Comunale. Tanto promettere non costa nulla. L’esperienza fino ad ora ha insegnato, almeno per Fregene, che poi la realizzazione delle promesse, per chi arriva in consiglio è in larga parte disattesa alla resa dei conti, per oggettive o soggettive difficoltà, e normalmente, ci si limita a sistemare il proprio personale orticello. Oggi c’è chi vuole riparare le strade, chi reclama giustamente dignità e decoro per Fregene la sorella diseredata di Fiumicino e spogliata dei suoi beni (Circoscrizione, Polizia ecc…), chi ci fa sognare finalmente un mare pulito, chi assicura che aprirà fantastiche ed ampie visuali a mare che da sempre è pressochè “invisibile” dalla ciclabile, chi spergiura che salverà la spiaggia di Fregene dall’erosione, chi pulirà sempre dall’erba i parchi pubblici e strapperà all’eterno degrado la Pineta, chi vuole adibire passaggi protetti sulla strada, dedicati, per gli animali dell’Oasi di Macchiagrande, chi garantisce che si costruiranno tante ciclabili e marciapiedi ciclopedonali, chi promette meno merci contraffatte in circolo con gli extracomunitari sulle spiagge, chi afferma che si farà un centro sportivo, chi promette musei, ponti, chi toglierà le tabelle pubblicitarie che impattano sulle visuali paesaggistiche, chi farà una sopraelevata sulle campagne per dribblare il traffico estivo, chi fa intravvedere la possibilità di più lavoro per tutti ecc…
Non ci sono veramente limiti all’immaginazione. E’ bello sentire tanto ma tanto entusiasmo in circolo e promesse di impegno nel voler fare, la voglia di non deludere nessuno, nessuno veramente. Si leggono slogan veramente fantastici sui tabelloni elettorali, sui siti internet, su Facebook, studiati a volte ad hoc per colpire la psiche umana che ha i suoi meccanismi conosciuti dai comunicatori esperti di campagna elettorale.
A livello emozionale e sentimentale ci si confronta poi con critiche forti verso chi ha governato, amore e odio a prescindere da tutto verso una fazione o verso un’altra, c’è chi si arrabbia e promette che farà meglio di chi c’è ora in via Portuense, chi accusa, chi aggredisce chi difende a spada tratta. Sembra appunto che nell’agone politico pre-elettorale tutto sia lecito. Ogni colpo sferrato all’avversario,nelle proprie percezioni di candidato, serve per porsi in una luce migliore più desiderabile davanti agli occhi degli elettori e ovviamente ha lo scopo di far guadagnare qualche voto in più.
In campagna elettorale nessuno ti dirà mai che una cosa non si può fare è ovvio.
Cosa rimarrà, di tutta questa lotta per il potere, dopo il voto?
Ben poco qui a Fregene, lo sappiamo, perché Fregene riceve spesso solo pezzettini di migliorie e di impegno politico post-elettorale. In cinque anni a Fregene, se si esclude la ciclabile realizzata dalla Giunta Montino, (opera agognata da anni e che l’amministrazione Canapini in 10 anni non era riuscita a realizzare), l’apprezzabile apertura di due parchi, recinzione area giochi, le aree di macchia mediterranea “ancora salve” dal cemento sul litorale, non si sa se per fortuna o per poco, penso che alla gran parte della cittadinanza non venga in mente molta altra grande attenzione al benessere psico-fisico nella nostra cittadina.
Forse la Giunta avrebbe voluto/potuto fare di più ma si sa Fregene rappresenta un piccolo elettorato e nei giochi di potere i numeri contano, appunto.
Si auspica che chi verrà eletto faccia di più per Fregene, di più per la protezione e conservazione dell’ambiente, di più sul decoro, pulizia e degrado urbano, di più sulla viabilità, sulle strade colabrodo raffazzonate alla bell’è meglio, di più sul contrasto alle svariate forme di illegalità, di più per i giovani e per elevare i livelli di sicurezza e di benessere psico-fisico delle persone, di più su forme di turismo eco-sostenibile che non gettino nello sconforto i residenti ad ogni week-end estivo.
Quanti anni sono che ripetiamo e chiediamo come un mantra queste cose?
Eppure ogni cinque anni ci tocca sentire promesse su promesse che in gran parte rimarranno irrealizzate. Col tempo nei cittadini di Fregene è subentrato un certo comprensibile grado di frustrazione, disaffezione che nei casi più gravi emergono forme di cinismo verso le Istituzioni. Sic!

Lovera Silvana Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni