Erano le 23.00 ed aveva da poco finito la sua giornata lavorativa. “Non avevo chiuso tardi – racconta Quinto ancora sconvolto – mia moglie infatti era ancora sveglia in camera da letto a vedere la televisione ma non ha sentito nulla”. Quell’uomo, sembrerebbe italiano e tossicodipendente, aveva il volto coperto da un passamontagna e dopo la rapina è fuggito a bordo di una macchina dove un complice era già pronto ad aspettarlo. “Avevo appena infilato la chiave nella serratura del portone – dice Quinto – quando ho sentito un uomo alle spalle, mi ha tappato la bocca con una mano mentre con l’altra mi puntava una pistola alla tempia. Mi ha buttato dentro casa con uno spintone e minacciava di dargli tutto quello che avevo altrimenti mi avrebbe ucciso”. Per Quinto, che vive al Villaggio dei Pescatori, sono stati attimi terrificanti e interminabili che a tratti ricordano i film. “Non c’ho pensato un attimo – ricorda – In tasca avevo i 400 euro dell’incasso di quella giornata e altri 300 euro. Glieli ho consegnati, era tutto quello che avevo”.